CAMBIERESTI OGGI LA TUA SITUAZIONE CON QUELLA DI UN MILIARDARIO NOVANTENNE?

Penso proprio di no.

Eppure, se ci pensi bene, a novant’anni ci arriverai solo se sarai molto fortunato, perché l’aspettativa di vita in Italia è ben più bassa e, verosimilmente, non sarai mai miliardario.

Otterresti due obiettivi insieme di difficile raggiungimento… eppure:

“No grazie, mi tengo la mia situazione…”

 

E non mentire a te stesso raccontandoti che lo fai per le prestazioni sessuali che verrebbero a mancarti, perché a 90 anni non avresti più alcun interesse in merito quindi il problema non sussisterebbe.😎

Il vero freno ad una proposta del genere sta nel fatto che, se il nostro cervello viene messo alle strette, capisce benissimo che la risorsa più preziosa che abbiamo è il tempo.

Il tempo diminuisce sempre e poi finisce, i soldi (che sono rappresentazione del tempo che investiamo lavorando) invece, se non sei totalmente incapace di gestirli, aumentano sempre.

Razionalmente siamo quindi molto gelosi del nostro tempo, dei nostri anni a venire, ma quando scendiamo nel pratico, quando scendiamo a livello delle ore, dei minuti di cui sono fatti gli anni, diventiamo estremamente scialacquoni e la nostra valutazione tempo/denaro inspiegabilmente si inverte.

Siamo disposti a impegnare varie ore per andare al centro commerciale proprio quel giorno in cui sappiamo esserci gli sconti che ci faranno risparmiare, che so, 20/30 euro.

Farci minuti di coda alla festa del paese per avere quel gadget gratuito.

Tornare in un negozio, dei cui prodotti non abbiamo bisogno, per fruttare quel buono sconto da 10 euro che sta per scadere ma buttando nel cesso decine di minuti se non qualche ora, considerando anche lo spostamento.

Siamo disposti a perdere minuti per contrattare uno sconto di 3 euro con il venditore ambulante sulla spiaggia e, se andiamo al cinema e il film ci fa cagare rimaniamo lo stesso in sala perdendo 1h e mezza della nostra vita perché “ormai abbiamo pagato il biglietto…” (da 10 euro!!!).

Attenzione attenzione…. Facciamo i full-arch a carico immediato in varie ore (di solito una mattina stando ai dati dei colleghi) per risparmiare i 2000 euro che dovremmo dare a Tirone per insegnarci a farli in un’ora, potendone inserire così 5 in una mattina. Che è quello che io faccio regolarmente nelle mie giornate chirurgiche.

Capisci? Stiamo parlando di moltiplicare il tempo per un fattore 5!

Sprechiamo in abbondanza quella risorsa che consideriamo in assoluto così preziosa. Fatta di quei minuti e di quelle ore che buttiamo continuamente nel cesso (non sempre per disattenzione ma spesso per un freddo calcolo di risparmio monetario) che a loro volta costituiscono poi quegli anni di cui siamo tanto gelosi.

Come sai, da molto tempo, studio questo argomento e lavoro costantemente per ottimizzare i processi sia nel mio lavoro, sia nella mia vita per moltiplicare il poco tempo che ho ancora a disposizione (circa 450 mesi se sono fortunato!!).

Creare PIU’ TEMPO è la cosa più difficile e, credimi, in pochissimi lo sanno fare e in pochissimissimi lo sanno insegnare.

È per questo che buona parte dell’ultimo giorno del nostro corso “DA ZERO ALL’IMPERO” è focalizzato su questo argomento. Non su puttanate teoriche, non sull’empatia o sui valori condivis,i ma su concetti pratici per produrre più di quanto stai facendo ora, pur lavorando la metà del tempo.

Lo imparerai e lo potrai applicare.

Ma… una volta raggiunto questo obiettivo:

che cavolo ci farai con tutto questo tempo?

 

Perché siamo molto ansiosi di ritagliarci del tempo, ma per farci cosa?

Considera quanto sopra un’introduzione e passiamo al vero argomento di oggi. Come usiamo il tempo? Se la felicità è il nostro scopo ultimo, lo stiamo usando nel modo corretto?

Sono tre le attività nelle quali spendiamo la maggior parte del nostro tempo:

  • Il lavoro. Che occupa ben più del 50% del nostro tempo di veglia (almeno per la maggior parte dei dentisti).
  • Il mind-wondering. Che significa rimuginare con la testa indipendentemente da quello che stiamo facendo praticamente (guidare, camminare, fare endodonzia, cucinare, pulire casa o fare la spesa). In questa fase il nostro cervello vaga e pensa, rimuginando per lo più su ricordi passati (la figura di merda fatta ieri ad esempio) o su progetti futuri (“Tra un mese dovrò pagare le tasse, Stato di merda!”). Studi della Harvard University stimano che passiamo il 50% del nostro tempo di veglia a vagare con la mente.
  • Cazzeggiare con lo smartphone: circa 3 ore al giorno.

 

Guardare la televisione mi rifiuto di inserirlo perché la considero veramente una cosa fantozziana anni 70/80.

Ora facciamo un esperimento, prenditi un minuto e pensa a qualche tuo ricordo che ti genera sensazioni positive, che ti commuove positivamente, al quale ripensi con piacere e che, diciamo, costituisce il tuo bagaglio di felicità del passato.

Era un momento lavorativo? (Non sgamare, il giorno della laurea o l’accettazione come socio attivo all’AIOP non valgono). La domanda è, delle migliaia di ore che hai passato sulla poltrona ne ricordi alcune con particolare commozione oppure, come credo, il ricordo si perde in una melma indistinguibile di roba tutta uguale?

Era forse un momento di ragionamento (mind wondering)? A meno che tu non sia un filosofo greco dubito che ricordi con particolare commozione e piacere momenti di mind wondering…

Tanto meno penso che tu richiami spesso alla memoria un momento magico passato al cellulare sui social network. Magari ricordi con astio quella particolare discussione con quello stronzo arrogante ma, sinceramen,te penso che nessuno dei tuoi ricordi felici attenga ai social network.

E allora? Quali sono questi momenti che danno un significato alla tua vita, che si stampano piacevolmente nella tua mente, che ricordi con amore e che ricorderai quando da anziano, seduto sulla spiaggia, guarderai il tramonto?

Sono i momenti in cui la tua mente smette di vagare nei casini del passato e nei problemi del futuro e si ferma nel “qui ed ora”. Quei momenti in cui tutta la tua attenzione è focalizzata su ciò che ti sta intorno.

Il contatto con i tuoi figli quella volta in vacanza in cui hai dimenticato il telefono in hotel, il profumo di tua moglie o di tuo marito, i colori di quel paesaggio che si fonde nel tuo cervello con l’odore frizzante dell’aria e il rumore delle fronde al vento, quella vacanza in barca a vela con le notti passate nel silenzio della rada e i bagni all’alba nel mare piatto (di nuovo senza cellulare!!).

E a questa presenza totale del tuo corpo e della tua mente nel “qui ed ora” che dovresti puntare. Potremmo dire che dovresti puntare ad esperire il momento presente.

Ma questo è molto difficile quando i livelli di stress che viviamo ci fanno rimuginare in continuazione sui problemi.

Quando l’assillo di un lavoro disorganizzato e ciucciatempo e la dipendenza dai social network esauriscono tutto il nostro tempo di veglia.

Attenzione! Non sto parlando con i giovani colleghi. I giovani colleghi devono costruirsi una professionalità e un’esperienza ed hanno energia e tempo da vendere, per cui devono muovere il culo e lavorare 12 ore al giorno sette su sette. Come io ho fatto per anni!😉

Non sopporto il venticinquenne che mi fa discorsi sul tempo e sulla qualità di vita. Non sai fare un cazzo, vedi di andare a lavorare più che puoi e impara.

Ma poi ad una certa età devi cominciare a farti due domande e cercare di capire dove investire il tuo tempo che scappa via irreparabilmente. Devi iniziare a mettere a frutto quegli anni giovanili in cui ti sei rotto il culo e ottenere per te la maggior quantità possibile di tempo di qualità

Potrai dirmi ora che c’è una strada alternativa alla moltiplicazione del tempo, si può lavorare poco ed accontentarsi di poco.

E io ti risponderò: fai come cazzo vuoi.

Io nel mio privato mi ritengo modesto. Ho due cellulari di 7/8 anni con lo schermo spaccato, mia moglie idem. Mangio volentieri sia il kebab che i panini di McDonald. Metto le calze di decathlon. I miei figli vanno rigorosamente (e continueranno ad andare) nella scuola pubblica più vicina a casa, non hanno abiti firmati, non hanno videogiochi e non hanno il cellulare.

Però se devo superare in autostrada preferisco avere sotto il culo 600 CV invece di 180. Se devo frenare preferisco farlo con freni sportivi AUDI che con i merda-freni FIAT e pago volentieri 20k di “pacchetto sport” che ha l’unico vantaggio di darmi la possibilità di andare ai 320km/h invece che ai 290 che sarebbero consentiti dall’allestimento di serie.

Se devo bere vino preferisco bere i migliori vini italiani anche se una singola bottiglia vale quanto lo stipendio di un dipendente delle Poste.

E quando devo andare in vacanza 2 settimane con la mia numerosa famiglia mi piace il fatto che, se devo spendere quanto spenderei per comprare una Mercedes Classe A accessoriata, la cosa non mi sposta nulla a livello finanziario.

Credo quindi che il lavoro sia una fetta importantissima della mia vita perché mi dà queste possibilità ma l’ho organizzato in modo da dedicarci giusto 3 giorni a settimana (che con buona pace di Stefano diventeranno presto 2) ma ottenendo guadagni che mi consentano di divertirmi quando lo desidero.

Ripeto: non è un discorso per giovani! Questa cosa si può fare quando hai le basi operative per farlo!

Anche il mind-wondering è importantissimo perché ci consente di elaborare soluzioni ai problemi e di partorire nuove idee. Ma può diventare molto tossico e bruciare buona parte delle nostre energie (se non lo sai, pensare non è gratis… costa in media il 25% dell’energia consumata dall’organismo). Soprattutto se siamo sommersi da problemi che ci sembrano irrisolvibili. Quelli che causano stress, che causa increzione di cortisolo che poi… dopo un po’… si muore di infarto.

Anche qui la mia situazione nel tempo è migliorata moltissimo. Oggi continuo a ragionare molto ma non sono assillato continuamente da problemi di gestione dello studio.

Come sai, se hai letto i nostri libri, uno studio organizzato, grande e ridondante come il nostro riduce lo stress del titolare, non lo aumenta. Diventa una sorta di organismo con vita propria che autogestisce autonomamente la maggior parte dei problemi.

Visto che l’articolo è lungo e palloso voglio riassumerti qui, alla fine, i punti chiave:

  • Il tempo è la tua risorsa più preziosa
  • Anche se lo sai, ne butti comunque via un sacco. Spesso per ottenere piccoli vantaggi economici
  • (inciso: se vuoi imparare come moltiplicare il tempo devi venire al nostro corso di management a settembre 2022)
  • Impieghi la maggior parte del tuo tempo a lavorare, rimuginare e smanettare sullo smartphone.
  • Potresti recuperare tempo lavorando e guadagnando meno ma…
  • Secondo me se si ha tanto tempo a disposizione è interessante avere anche bei soldi da spenderci.
  • Meglio quindi lavorare meno guadagnando di più (il come lo vedremo nel dettaglio ma parecchi spunti pratici li trovi già su questo blog e sui nostri libri) e…
  • Ragionare su cose produttive e non su problemi stressanti causati da uno studio dentistico mal organizzato.
  • (Te l’ho già detto di iscriverti a “DA ZERO ALL’IMPERO 2022” se vuoi imparare come fare?)

Ora me ne parto per la prima tranche di vacanze e sparisco dalla circolazione per un bel po’. Finalmente corono il sogno che avevo da bambino di andare nella foresta Amazzonica!!!😎

Federico

Un pensiero su “CAMBIERESTI OGGI LA TUA SITUAZIONE CON QUELLA DI UN MILIARDARIO NOVANTENNE?

  1. Giuseppe bianco

    Sei forte Fede, proprio forte. Io ho già letto il tuo libro, anche black Edition. La penso esattamente come te, infatti ho iscritto al tuo corso di settembre un mio giovane collaboratore che poi mi farà un sunto. Si chiama Alessio Solimena. Ti abbraccio e ti auguro buone vacanze

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