Breve video didattico sugli impianti trans-sinusali

Oggi le foto di impianti zigomatici compaiono sui social come i funghi dopo la pioggia.

 

La moda è la moda e se non fai un casino di impianti zigomatici non sei nessuno. Una volta si voleva mostrare la macchina grossa, oggi l’impianto lungo.

 

Il grosso problema è che la maggior parte di questi casi non hanno alcuna indicazione per gli impianti zigomatici. Se guardi le panoramiche, spesso, vedi che l’osso è assolutamente sufficiente, a volte addirittura per un ao4 standard.

 

A volte però è vero che l’osso scarseggia ma molti dei casi che vedo sarebbero ancora trattabili con una strategia che (quando utilizzabile) ritengo migliore rispetto all’approccio zigomatico, primo perché più gestibile da un implantologo di media esperienza e secondo perché le complicanze sono molto molto inferiori in termini di numero e molto più semplici da gestire.

 

La strategia di cui parlo è quella che utilizza gli impianti trans-sinusali.

 

Io mi occupo prevalentemente di casi atrofici e devo dirti che l’utilizzo degli zigomatici nella mia pratica clinica è assolutamente residuale, pur non avendo mai rifiutato di trattare alcun caso. Trovo veramente di rado l’indicazione al loro utilizzo.

 

L’utilizzo degli impianti trans-sinusali è invece estremamente frequente e mi consente di risolvere con relativa semplicità moltissimi casi di grave atrofia.

 

Non starò ad annoiarti qui con gli aspetti tecnici che ti spiego nel video qui sotto.

 

Per vederlo devi essere loggato a YouTube.

 

Fammi sapere cosa ne pensi!

 

A presto.

 

Un pensiero su “Breve video didattico sugli impianti trans-sinusali

  1. marco cavallari

    Caro Federico come sai sono quasi sempre in accordo con le tue valutazioni e lo sono anche in questo caso. L’impianto zigomatico deve essere utilizzato come estrema ratio nei casi di assoluta atrofia. Spesso un ibrido è sufficiente, utilizzando i nasali o il pilastro canino per gli impianti anteriori. Non sono un amante degli pterigoidei, molto utilizzati dal collega Tommaso Grandi di Modena nel protocollo “maxilla for all”. aTi saluto cordialmente e ti ringrazio per il confronto costruttivo . Buon lavoro!

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *