MI SEMBRA GIUSTO ENTRARE NELLA DIATRIBA. LA PROSPETTIVA PSICO ECONOMICA DELL’ EMENDAMENTO BOLDI: UNA RISPOSTA ALLE LETTERE DI CAPPELLIN E DAMILANO.

Sono passati ormai più di 15 anni da quando il dott Kahneman vinse il Premio Nobel per l’economia.

 

kahneman-13673-portrait-mediumTi chiederai cosa ci sia di strano… beh la cosa strana è questa: Kahneman non era un economista ma uno psicologo sperimentale.

Strano che uno psicologo vinca uno dei premi più prestigiosi al mondo in una materia molto diversa dalla sua. Una materia che di solito tratta di mercati finanziari, commodities o crisi economiche globali.

Considera poi che non era la prima volta, era già successo nel 1978 a Simon più o meno per gli stessi motivi.

Il concetto, che parafraso molto, introdotto dai due ricercatori, era questo:

Anche in ambito economico le scelte dell’essere umano sono spesso assolutamente illogiche ed irrazionali.

 

Sono spesso infatti guidate da una marea di errori cognitivi, che il nostro cervello ha “imparato” a fare nei 300.000 anni che abbiamo trascorso vivendo nella savana e nella foresta con ogni sorta di pericolo al culo.

Se quindi consideriamo il soggetto economico come razionale, sbaglieremo ogni nostra valutazione in ambito economico.

Alcuni di questi errori, chiamiamoli BIAS, vanno a nostro svantaggio, sono infatti settati su un’organizzazione sociale e su una vita naturale che oggi non ci appartengono più e che erano tipiche della lotta per la sopravvivenza preistorica in piccole tribù. Altri invece vanno a vantaggio del bene sociale contro quello che sarebbe il razionale bene del singolo.

Una possibilità della prima tipologia è il loss adversion bias che ci porta ad esempio, in modo stupido e irrazionale, a mantenere in portafoglio le azioni in perdita e a vendere quelle in guadagno. Aumentando le perdite nel primo caso e riducendo i guadagni nel secondo.

Però attenzione, questa “stupida irrazionalità” va anche a vantaggio della società. Le persone, ad esempio sono portate irrazionalmente a cooperare con gli altri (ad essere oneste diciamo) anche se questo è razionalmente sconveniente al loro specifico interesse personale. Pensiamo ad esempio a tutte le persone che si fermano ai semafori rossi anche quando sanno che non ci sono controlli di sorta. Passando col rosso arriverebbero prima e non subirebbero sanzioni ma… la stragrande maggioranza di noi non lo fa. Irrazionale ma socialmente ottimo direi.

Altro esempio di comportamento irrazionale socialmente positivo è la punizione altruistica (ti invito a leggere la bellissima pubblicazione a riguardo su Science “Altruistic punishment in humans”). In pratica gli esseri umani sono portati a punire le persone disoneste anche se questo causa loro un costo o uno svantaggio. Gli avvocati di questo sanno qualcosa.

Questo meccanismo porta ad un’educazione dei disonesti che vengono disincentivati nelle loro pratiche e vengono isolati dalla maggioranza di persone oneste.

Ora… che cavolo c’entra tutto questo con la proposta della dott.ssa Boldi?

 

Te lo spiego. Stando ai meccanismi psico-socio-economici liberalizzando in modo vero la pubblicità sanitaria esattamente come fu tentato nel 2006, succederebbe questo

  1. La stragrande maggioranza di sanitari onesti farebbe un’informazione sana e pulita che andrebbe ad enorme vantaggio dell’utenza. (considera che ancora oggi il 70% dei pazienti che visitiamo NON SANNO CHE ESISTE LA PARODONTITE!! E questa è una schifosa bestialità!)
  2. I pochi disonesti che dovessero tentare una pubblicità ingannevole a scapito della salute dei cittadini verrebbero puniti sia dal mercato (che come dico sempre non è stupido!) sia dai colleghi onesti e verrebbero isolati.

 

Cosa causa invece il tentativo di iper-controllo?

Elimina le dinamiche naturali e toglie dal tavolo i dentisti onesti che non vogliono “sbattimenti con l’ordine” e quindi non si espongono con proposte di pubblicità informativa che potrebbero metterli in cattiva luce con chi controlla (ricordi il loss adversion bias?), lasciando campo libero ai pochi disonesti che degli ordini se ne fottono avendo alle spalle tutta la malizia necessaria a vincere la battaglia o a limitarne i danni.

In tutto ciò chi perde?… beh i pazienti in prima battuta e i dentisti intellettualmente onesti subito dopo. Ma, guarda un po’, queste sono proprio le due categorie che l’ordine professionale deve tutelare.

Ora capisci perché gli hanno dato il Nobel a Kahneman!?!?!?

 

Ma lasciami fare ancora due osservazioni.

La proposta di legge introduce l’obbligo di parere preventivo che però ATTENZIONE, se non dovesse arrivare in trenta giorni, non precluderebbe la possibilità di sanzioni successive.

Doppia opzione per l’ordine.

Inoltre il collega Cappellin opponeva un’intelligente osservazione: come può una commissione fatta di CONCORRENTI SUL TERRITORIO essere terza nella valutazione delle pubblicità, appunto, dei propri concorrenti economici!?!? A questo non ho trovato risposta nella lettera del dott Damilano.

Però ho trovato un’aggravante nella proposta di legge: l’obbligatorietà di iscrizione all’ordine territorialmente competente del direttore sanitario. Questo proprio non lo capisco. Se l’interesse è tutelare il cittadino ogni ordine potrà intervenire anche a distanza sui propri iscritti… certo però non avrebbe interesse competitivo commerciale nel farlo; dovrebbe pensare invece a chi rovina gli affari economici nel proprio territorio.

Come il collega Cappellin sono sicuro che le intenzioni sono le migliori ma qualcuno, non certo io intendiamoci, potrebbe sentire l’odore del protezionismo territoriale di casta in questa proposta.

Da libero cittadino e da professionista spero vivamente che il parlamento vorrà discutere e disapprovare l’emendamento in oggetto.

Federico Tirone, un onesto dentista di campagna.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *