IL TEFLON IN ODONTOIATRIA – TIPS & TRICKS

Oggi inauguriamo una nuova sezione di Formazione Odontoiatrica, che sicuramente diventerà la più sfiziosa, quella che parla dei tips and tricks, ovvero di quei trucchetti che derivano dall’esperienza, dall’ingegno applicato alla pratica e dal passaparola tra colleghi!

Diamo il via alle danze parlando di un accessorio che ultimamente mi sta aiutando in tantissime branche: il teflon.

Di sicuro il suo utilizzo in odontoiatria non è una novità ma sto scoprendo che, ingegnandosi, può dare una marcia in più in tante occasioni.
E allora vediamone alcune applicazioni pratiche!

La più inutile è quella di utilizzarlo per scrivere “Teflon” sul piano di una scrivania in vetro nero per preparare l’immagine di copertina di un articolo di un blog…fai andare un rotolo e 10 minuti per nulla!???

Ma ci sono un sacco di applicazioni più utili, fidati!

In primis quella che utilizzo di più e forse la più banale, ovvero, l’isolamento dei denti adiacenti in corso di cementazione di corone, faccette o intarsi.Teflon in odontoiatria - isolamento
A partire dalle fasi di mordenzatura o sabbiatura il teflon protegge i denti adiacenti senza creare spessori, resta aderente alle superfici, può essere invaginato sotto gengiva. Quando arriva il momento di rimuoverlo scivola via semplicemente ed è pure bello per la documentazione fotografica, soprattutto per l’effetto che fa quando ci lasci qualche goccia d’acqua…

teflon in odontoiatria - teflon bagnato

Seconda applicazione che aumenta la pulizia del lavoro è l’utilizzo del teflon per tappare provvisoriamente i buchi delle corone avvitate al posto del fit checker, del cavit o del telio, o come sottofondo per l’otturazione delle corone avvitate al posto del cotone che si impregna di adesivo, si sfilaccia, ecc…Il teflon se compattato con una spatolina da otturazione assume una superficie liscia, piana e pulita che sigilla anche meglio degli altri materiali e, se usato come otturazione provvisoria, è molto più probabile che all’appuntamento successivo lo trovi ancora in sede al posto dei residui dei pasti degli ultimi giorni del paziente con i conseguenti odori immondi.

Teflon in odontoiatria - teflon su impiantiL’ultima, nuova ed entusiasmante applicazione che ho trovato per il teflon è il riempimento degli spazi interdentali nella cementazione dei ponti provvisori, ma che può essere usata anche per la cementazione dei ponti definitivi (io ne faccio veramente pochissimi).
Se c’è una cosa che non sopporto, lavorando spesso nella preparazione endodontica e restaurativa dei monconi per lavori complessi misti su denti e impianti è dover cementare i ponti provvisori che si riempiono di temp bond negli spazi interdentali e quasi sempre ti richiedono svariati minuti per rimuovere il cemento ad ogni ricementazione. Quando posso riattivo il cemento residuo con della Copalite, ma se devo ribasare il provvisorio perché ho ricostruito il moncone spesso mi trovo ad andare in ritardo per fare una operazione stupida come cementare e ricementare i provvisori. Cosa che se fatta senza cura o con compromessi eccessivi porta al distacco del ponte e alla perdita di altro tempo per ricementarlo in urgenza.
Se prendi il teflon e lo utilizzi per zeppare lo spazio interdentale ribattendone le estremità sui versanti vestibolare e linguale/palatale a riempire completamente la zona interdentale e poi cementi il ponte ecco che ti trovi a dover rimuovere gli eccessi di temp bond solo nelle zone di facile accesso mentre quello spazio resta già perfettamente pulito quando, tirando il teflon, ti troverai il bel triangolino privo di briciole che fanno sporcizia e che a volte rovinano anche l’estetica del provvisorio.

Teflon in odontoiatria - isolamento provvisori

Forse questa diventerà la mia applicazione preferita del teflon! Per ora l’ho usata solo un paio di volte e si tratta di un’idea fresca fresca!

 

Un altro bellissimo utilizzo per il teflon è lo stampaggio del piano occlusale nelle otturazioni di prima classe (o se ti ingegni anche per le seconde classi) quando il dente da trattare conserva ancora la sua anatomia originale. In questi casi puoi utilizzare del sigillante dei solchi unitamente a del composito flow per creare lo stampo della superficie occlusale, poi, quando arrivi all’ultima applicazione di composito, lo distribuisci a riempimento della superficie occlusale, ci apponi sopra del teflon, premi lo stampo che avevi creato prima di iniziare a preparare la cavità e rimuovi il tutto tirando via il teflon. A questo punto si tratta solo di eliminare gli eccessi di composito e ritoccare leggermente i solchi et voilà! Hai riprodotto una bellissima anatomia che non richiederà praticamente alcun ritocco occlusale in pochi secondi!

Teflon in odontoiatria - Stampaggio prime classi Teflon in odontoiatria - Stampaggio prime classi 2 Teflon in odontoiatria - Stampaggio prime classi 3 Teflon in odontoiatria - Stampaggio prime classi 4 Teflon in odontoiatria - Stampaggio prime classi 5 Teflon in odontoiatria - Stampaggio prime classi 6 Teflon in odontoiatria - Stampaggio prime classi 7 Teflon in odontoiatria - Stampaggio prime classi 8

Il teflon può poi essere utilizzato nell’isolamento delle quinte classi con o senza l’aggiunta della diga intorno. Questa applicazione in certi casi viene bene in altri richiede troppo tempo perché il teflon fa i capricci a stare giù o perché l’assistente te lo aspira dopo una certosina opera di posizionamento. Di sicuro quando lo riesci a posizionare bene isola meglio dell’uncino 212 o 106 pinzato a massacrare la gengiva, e ostacola molto meno la modellazione. La stessa applicazione potrebbe essere utilizzata anche per cementare faccette tagliando la diga all’americana (cioè tagliandola sui denti che ci interessa isolare) e sigillando la zona cervicale col teflon. Ecco due esempi concessimi gentilmente dal dott. Giorgio Atzeri, gran maestro del teflon e non solo!

Teflon in odontoiatria - Teflon su diga all'americana Teflon in odontoiatria - Teflon per cementare corone
Questa applicazione, ripeto, può funzionare alla grande ma se non sei bravo come Giorgio fa perdere tanto tempo e dopo un po’ rischia per questo di finire nel dimenticatoio, però quando ti riesce bene il posizionamento funziona alla grande!

Le proprietà isolanti del teflon possono poi aiutarti anche nella rilevazione della lunghezza di lavoro in endodonzia, nei casi in cui la stessa viene ostacolata dalla presenza di restauri metallici. Avvolgendo la parte del gambo del file che entra in contatto col metallo con un po’ di teflon avrai risolto questo fastidioso inconveniente!

Teflon in odontoiatria - isolamento in endodonziaIl bello del teflon è che ha delle caratteristiche che si prestano ad ideare applicazioni sempre nuove a fronte di un prezzo irrisorio. Per esempio lo puoi premere negli spazi interdentali in aggiunta ai cunei quando posizioni le matrici sezionali per ottimizzarne l’aderenza e per stabilizzarle!

Mi fermo qui per non dilungarmi come al solito!

Se ti vengono in mente altre applicazioni geniali per il teflon in odontoiatria postale nei commenti che c’è sempre da imparare!

Stay tuned!

Stefano

10 pensieri su “IL TEFLON IN ODONTOIATRIA – TIPS & TRICKS

  1. Alessio Scarpa

    Quando fate lo stampino con il sigillante e il composito per riprodurre la cavità occlusale, mettete qualcosa sullo smalto per non fare attaccare il materiale? Grazie

  2. iolanda elena edge

    per tappare provvisoriamente i buchi delle corone avvitate quale teflon devo utilizzare. ne esiste uno specifico per utilizzarlo in questi casi. teflon di tipo odontoiatrico o teflon da ferramenta?

  3. Anna Bressan

    Ciao!
    Lavoro in uno studio dentistico a Verona, mi occupo prevalentemente di endodonzia e devo dire che il trucchetto di avvolgere il file con il teflon per evitare interferenze nella rilevazione dell’apice in caso di contatto con il metallo mi sembra proprio una bella pensata.
    Grazie dell’idea, proverò!

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