La maggior parte delle persone non si ferma a pensare che il tempo potrebbe finire.
O meglio che il tempo finirà, indiscutibilmente.
E non è detto che questo succeda quando avrai 97 anni. La natura ha voluto farci un regalo e, per fare in modo che la nostra vita non sia un periodo di angoscia passato col batticuore in attesa della morte, il nostro cervello si è evoluto per farci avere l’impressione che il nostro tempo sarà infinito.
Questo meccanismo è sicuramente utile quando si tratta di migliorare la serenità della nostra vita ma comporta un gravissimo effetto collaterale: ci spinge a raccontare a noi stessi che c’è sempre tempo e che potremo iniziare domani a fare quella determinata cosa.
Che cosa? Beh ad esempio metterci a dieta, iscriverci al corso di calisthenics che ci attira da tanto (questa è una frecciatina per Erik che da 7/8 anni mentre corriamo mi dice che il mese dopo inizierà finalmente a praticarlo), convertire il nostro studio in SRL, iniziare ad affrontare casi chirurgici più complessi, fare un figlio o trovare i locali per il nostro nuovo e super-tecnologico studio dentistico…
Se quindi credere di avere tempo potenzialmente infinito ci permette di non vivere con la costante ansia della morte imminente, allo stesso modo ci frena e ci impedisce di raggiungere risultati nel presente ingannandoci con l’illusione che, qualunque cosa vogliamo fare, qualunque sia il risultato che consideriamo una vittoria, avremo sempre tempo per occuparcene domani… oggi del resto siamo troppo indaffarati.
L’anno scorso ho scritto una lunga dissertazione in 6 capitoli sulla moltiplicazione del tempo soffermandomi sul concetto di delega. La maggior parte dei colleghi dentisti ai quali è rivolto questo blog, infatti, non ha la più pallida idea di come si implementi una delega efficace e vive nell’illusione demenziale che prodursi da soli le dime chirurgiche in casa sia efficiente perché in questo modo non deve pagare altri per farlo 💁🏻 o che non si possa introdurre un collaboratore in studio perché i SUOI pazienti vogliono solo LUI 🙆🏻
Se anche tu vivi con queste convinzioni, una volta finito questo articolo, ti consiglio di andarti a leggere quei 6 brevi articoli perché ti saranno sicuramente molto utili (puoi partire da primo a questo link… tanto verosimilmente sei sotto l’ombrellone a swippare da una stronzata all’altra sul cellulare quindi un po’ di tempo dovresti averlo).
L’idea di tornare sull’argomento mi è venuta leggendo il commento di Luca, un amico di Facebook e nostro studente che, sotto un mio post, mi chiede come faccia a gestire 4 figli, la mega clinica, i nuovi studi, l’attività di formazione, l’allenamento e tutte le altre cose che faccio nella mia vita privata.
Lui ha da poco avuto una bellissima bimba (che ha partecipato in braccio alla mamma al nostro corso DA ZERO ALL’IMPERO due anni fa senza piangere neanche una volta!!! 😍) e scrive di non avere “più neanche il tempo di leggere un cacchio di libro!”
Ho pensato quindi che possa essere utile riprendere l’argomento andando oltre il “semplice” concetto di delega per fornire, a chi vorrà leggere, spunti utili a migliorare la propria produttività nel tempo che abbiamo a disposizione.
E, per favore, non rompermi il cazzo nella tua testa dicendo che ho rotto le palle con questa produttività, che a te non frega nulla di essere produttivo ma che vuoi servire bene i tuoi pazienti e vivere una vita tranquilla perché, anche in questo caso, avrai un tuo successo e una tua vittoria da perseguire: la qualità clinica nel lavoro e la serenità della vita.
Lavori poco perché la tua vittoria è ritagliarti giornate per andare in bicicletta? In questo caso l’essere produttivo sarà guadagnare abbastanza nel minor tempo possibile e ottenere buone performances nella tua attività ciclistica.
Lavori un casino perché ami ingrandirti e diventare il leader di mercato nella tua zona? O perché ti piace fare un sacco di soldi? Queste saranno le tue vittorie.
O sei un’ameba depressa che passa tutto il tempo che ha a disposizione davanti alla TV, ai videogames o sui social network col cervello in folle, magari ingerendo grassi saturi, carboidrati e alcol, oppure hai degli obiettivi che rappresentano la tua vittoria e che, guarda caso, come dicevamo all’inizio, stai rimandando a domani: “tanto c’è sempre tempo” 😉.
Comunque non ti preoccupare, se NON vuoi di più per te stesso, VA BENE, abbandona pure questo articolo… sarà qualcun altro a vincere.😬
Scopri il corso "Da zero all' impero"
CAPITOLO UNO: LA VITTORIA E’ UN ASSOLUTO
Eravamo rimasti al fatto che se noi vuoi di più per te stesso puoi tranquillamente ignorare questi articoli.
Se però sei in cerca di una soluzione perché il tempo non ti basta mai, se vuoi vincere nella vita… allora ti consiglio di continuare a leggere.
Sì, lo so lo so che de Coubertin, rifondando le olimpiadi, sosteneva che l’importante non fosse vincere ma partecipare. Ora, per dimostrarti quanto questa sia una stronzata buonista e populista, fammi un favore: segui la sua filosofia e partecipa alle prossime olimpiadi, quelle del 2028.
Avrai fatto qualche cavolo di sport nella tua vita? Perfetto, partecipa!
Non puoi? Perché non arriveresti mai a classificarti? Ahhhhhhhhh…. ESATTO cazzo!!👆
Hai capito il concetto! Anche solo per partecipare, ad alti livelli, devi già essere un vincitore. In caso contrario non vieni neanche preso in considerazione e questo vale in qualunque campo della vita. Se domani vai in banca a chiedere 2 milioni per investimenti immobiliari senza garanzie concrete te li danno? Se vai a chiedere di rimuovere tutte le fideiussioni personali dalle tue linee di credito te lo concedono? Queste sono alcune vittorie che io e Stefano abbiamo ottenuto, ad esempio, riuscendo a farci prendere in considerazione. Ma ti assicuro che non è così semplice!
Citando Tim S. Grover, il coach di Michael Jordan e Kobe Bryant: “La vittoria è un assoluto. C’è un punteggio, un simbolo del dollaro, un voto, una cifra sulla bilancia. Anche quando la tua vittoria non si misura con i numeri, c’è qualcosa di tangibile che misura il tuo risultato. Non importa quanto hai lavorato, quante ore hai speso in palestra o in ufficio, quanto talento hai, quanto ti sei sacrificato. Hai vinto?”
Se non hai vinto… beh HAI PERSO e fidati che, per quante supercazzole tu possa raccontare al tuo cervello razionale… perdere non piace a nessuno! Ed ecco che scatta l’auto-giustificazione del perdente: “ma non ne ho il tempo 😢”.
STRONZATE!!! Il tempo che hai tu è lo stesso tempo che abbiamo io e Stefano che, pur lavorando solo 3 giorni alla settimana, fatturiamo milioni in una delle cliniche odontoiatriche più all’avanguardia d’Italia da parecchi anni! SVEGLIA!!
Ma torniamo alle prime righe dell’articolo. Quello che credo tu possa comprendere facilmente è che vincere diventa sempre più difficile man mano che il tempo passa. Sviluppare risultati sportivi sorprendenti diventa difficile se non impossibile man mano che invecchiamo, fare ed educare dei figli a 40 anni è molto più complesso che farlo a 25, rischiare tutto il proprio denaro in un progetto visionario, come una grande e innovativa clinica odontoiatrica diventa molto più sfidante a 60 anni che a 40 quando forza, energia ed entusiasmo sono molto maggiori e la posta in gioco molto minore!
Per questo dobbiamo imparare a far fruttare al massimo il nostro tempo, per questo dobbiamo imparare a moltiplicarlo (fidati che si può fare), per questo devi leggere ciò che segue… Ma visto che sono infame lo pubblicherò solo domani 😈