DALL’IMPERO A ZERO: COME UN CIGNO NERO POSSA PORTARTI AL FALLIMENTO.

 Una mattina ti svegli e trullo trullo te ne vai a lavorare, sei sicuro di te, sai fare bene il tuo lavoro e hai organizzato una clinica dentro la quale riesci a rimanere nella tua zona di comfort, delegando tutto ciò che non ti piace o ti stressa. 🤩

 

Tutto procede per il meglio, la tua assistente si muove veloce aiutandoti alla perfezione, il microscopio ti dà quel senso di sicurezza e di isolamento dal mondo esterno.

 

Ma poi, durante il secondo appuntamento, mentre stai arrivando all’apice di un dente con mille curve da ritrattare, ti vibra il cellulare e vedi la PEC, che in realtà aspettavi, ma che speravi non sarebbe mai arrivata… o almeno ti illudevi di questo.

 

A partire da sette giorni dopo non avrei più potuto lavorare, non sarei più stato un medico, per ben 60 giorni… 😨 e non era che l’inizio della pioggia di merda liquida che stava per cadermi sulla testa. 🥶

 

Ma andiamo per ordine.

Il venerdì santo pre-pasquale, la ricorrenza in cui si ricorda la messa in croce dell’innocente Gesù, dopo ben 11 anni e con una triste analogia è diventata esecutiva anche l’ingiusta sanzione disciplinare in materia di pubblicità sanitaria, comminatami nel 2013, che sentenziava la mia sospensione in qualità di direttore sanitario responsabile della Clinica Odontoiatrica Salzano Tirone. 💀🪦

 

L’iter attraverso cui si è dipanata questa vicenda è stato a dir poco rocambolesco, ma inutile perdere tempo a raccontarti tutta la vicenda.

Ma lasciami almeno sfogare la mia rabbia ed il mio sdegno pubblicamente, sottolineando che il presidente della CAO che mi affibbiò la sanzione, tre anni dopo, fece in una campagna su Facebook le stesse pubblicità per cui mi aveva sospeso per 50 giorni!😳

 

Segnalato da noi alla CAO centrale, il suo procedimento disciplinare è terminato, indovina un po’, con una assoluzione completa…😭

E come non sottolinearti che nella stessa via in cui sorge la nostra Clinica (che ora può fregiarsi di questo nome avendo speso oltre 100k per ottenere l’autorizzazione alla chirurgia complessa) campeggia un’altra Clinica che, pur essendo stata richiamata più volte sull’ingannevole utilizzo di questa denominazione, non ha mai ricevuto sanzioni (a differenza di altri 10 giorni comminati a me per questa violazione).

 

E sai perché?

 

Perché il presidente della CAO di Cuneo, a suo insindacabile giudizio (il che sottolinea come non ci siano regole oggettive, ma solo interpretazioni che si possono dare a piacimento) non sospende più per la denominazione Clinica: ora che lo fanno tutti, infatti, non è più come quando eravamo noi l’unica Clinica di Cuneo (ammissione fattami dallo stesso presidente durante l’audizione per valutare la mia quarta apertura di procedimento)! 🤯

 

Peccato che 11 anni fa la mia difesa, definita irricevibile, fosse stata proprio che c’erano centinaia di cliniche in Italia per cui nessun paziente penserebbe mai che tu debba avere una degenza notturna o un’autorizzazione alla chirurgia complessa per usare questa denominazione!

 

E, per inciso, non esiste alcuna legge o definizione che illustrino le caratteristiche che debba avere una Clinica, nonostante venisse invocato a proposito un contenuto mai trovato di un TULS degli anni ’30…😤

 

Terminato lo sfogo, quello che ci importa ai fini di questo articolo è sapere che la sanzione è stata abbassata da 3 mesi del primo grado a 2 mesi in secondo dalla CEPPS a Roma.

 

Con il solito slancio di comprensione e collaborazione della commissione di Cuneo, la data di inizio della sospensione è stata fissata a una settimana di distanza dalla comunicazione.

 

A nulla è valso cercare in tutti i modi di ottenere una proroga per provare a rispettare un minimo i tempi terapeutici delle cure in corso su molti pazienti: una settimana è chiaramente un tempo congruo per affidare le terapie in agenda a dei colleghi o rinviare gli appuntamenti!

 

Credo che la commissione giudicante di Cuneo, come molte altre in Italia, parteggiando in maniera non velata per gli studi monoprofessionali e portando avanti la missione ANDI di contrastare le cliniche odontoiatriche, probabilmente non abbia la minima idea di come funzioni la suddivisione dei compiti per ambiti in una Clinica in cui lavorano 10 dentisti…

 

Non posso certo delegare un ritrattamento canalare complesso o la consegna di una riabilitazione adesiva con rialzo di DVO e faccette ad un collaboratore o ad un operatore che non ha seguito alcun passaggio della stessa!😠

 

E mi viene malignamente da pensare, a questo punto, che i componenti della CAO non abbiano mai visto una agenda piena a 3 mesi, o ne abbiano un ricordo lontano, risalente all’epoca d’oro dell’odontoiatria, che rimpiangono e sperano di rivedere continuando a cercare di far passare la voglia a noi di fare pubblicità…

 

Ma i 200 appuntamenti che si trovano in due mesi della mia agenda, molti dei quali ad alta complessità ed elevato costo, non si riescono a delegare manco per il cazzo, per cui ho dovuto inevitabilmente danneggiare dei pazienti che l’Ordine avrebbe il compito di tutelare (del resto le sospensioni in materia di pubblicità le irroga proprio per evitare che il povero potenziale paziente possa essere ingannato o indotto a trattamenti impropri dai farabutti come noi…) e rinviare alcune consegne importanti o impronte definitive di due mesi!!😞

 

Insomma: la mia sospensione ha colpito anche delle persone che non avevano fatto nulla per subire quel danno e che magari facevano conto sull’avere i nuovi denti già pagati in anticipo per qualche occasione o ricorrenza…

 

Del resto dopo 11 anni di traversie burocratiche c’era urgenza di lasciarmi a casa in tempi stretti, sono un pericoloso fuorilegge e concedermi più tempo mi avrebbe magari permesso di tornare all’attacco con qualche altro cavillo per rinviare ancora l’esecutività della sanzione…🤷🏻‍♂️

 

Fortunatamente i pazienti, sconcertati e schifati dall’accaduto quanto me, hanno mostrato grande comprensione e con un collaboratore esperto che si è fatto carico della mia agenda un giorno a settimana nel suo giorno libero e con Tirone che si è aperto due sabati per compensare le prime visite che sarebbero mancate in mia assenza e che, in terza o quarta poltrona, non chiedermi come, ha consegnato un paio di lavori che nella mia agenda occupavano 3-4 ore, siamo riusciti a tirare avanti l’operatività dello studio con pochi disagi effettivi.😅

 

Devo dirti che, da buon sognatore, mi sarei aspettato più collaborazione da parte di tutto il team, non lo nascondo.

 

In questi anni avevo avuto tutto il tempo di immaginare come sarebbero stati quei due mesi da scontare (e anche gli altri 11 che ancora incombono su di me per altri due procedimenti aperti) e davo per scontato che Federico, che lavora solo 3 giorni a settimana, avrebbe aperto almeno un giorno a settimana di compensazione: 8 giorni in più in due mesi non avrebbero di certo intaccato il suo prepensionamento…🤷🏻‍♂️

 

Speravo inoltre che i due collaboratori più esperti avrebbero fatto lo stesso ed immaginavo così di riuscire a coprire i due mesi in maniera facile con un po’ di sacrificio di tutti.

 

Così non è stato, eppure, ancora una volta, l’organizzazione di una grande struttura, ha mostrato di permettere alla stessa di reagire in maniera antifragile al più grande cigno nero che l’abbia colpita in quasi 20 anni.

 

Due mesi di sospensione, penserai, non è che siano poi tutto ‘sto cigno nero… Forse la sto facendo un po’ grossa!

 

Aspetta, aspetta…

 

Se il cigno nero fosse solo questo, forse avresti ragione, ma siamo solo all’inizio!😏

 

Il primo giorno operativo post sospensione, il martedì dopo Pasquetta, ho pensato bene di risorgere dalla mia morte professionale e di mettermi a un pc in una sala operativa per iniziare il lavoro di ricontrollo di tutte le anagrafiche dei pazienti che mi ero ripromesso di portare avanti in questi mesi, perché a fare niente mi sentivo in colpa.

 

Ed ecco che 10 minuti dopo (te lo giuro), arriva una segretaria che mi dice che ci sono 10 carabinieri dei NAS in studio.😱

 

Manco il tempo di alzarmi dalla sedia ed eccoli piombare in sala a chiedermi cosa facessi lì (ero in borghese con poltrona vuota, ovviamente). ⛓️‍💥

 

Tempo di perdere uno o due anni di vita e di spiegare il controllo che intendevo fare in quei due mesi e che ritenevo di poterlo portare avanti ovunque ci fosse un PC nella mia struttura, e via col controllo degli ispettori in tutto lo studio! 🕵🏻‍♂️🔎

 

Interrogazioni ad aso neoassunte sui protocolli di sterilizzazione, controllo di tutti i cassetti e delle scadenze su materiale imbustato, farmaci, ecc.

 

Domande su protocolli, percorsi antincendio e chi più ne ha più ne metta.

 

Alla fine, con l’aiuto dei dipendenti più esperti, perché io da solo non avrei saputo rispondere quasi a nulla, visto che da anni deleghiamo tutte le pratiche burocratiche e i protocolli di gestione di alcuni “reparti”, come quello di sterilizzazione e di chirurgia, ce la siamo cavata più che egregiamente.😎

 

E questo, per una volta, mi ha fatto capire che i rapporti umani in un grande team possono essere il suo più grande limite, ma anche il suo punto di forza.💪🏻

 

Tutti i collaboratori anziani, ma anche quelli più giovani, hanno infatti saputo starmi vicino e rispondere in maniera coerente a tutte le richieste degli ispettori, che alla fine si sono ridotti a contestarci le pratiche di ordine e di compilazione di registri riguardo ai farmaci per la sedazione (che noi, essendo autorizzati alla chirurgia complessa, possiamo acquistare ed utilizzare) e l’aggiornamento di percorsi antincendio, facendoci spostare un paio di mobili o tappetini che generavano grandissimi rischi ambientali (come il pericolosissimo scaffale con qualche libro incendiabile in una enorme sala rx di 9 metri quadri per un macchinario che ne occupa un decimo🤦🏻‍♂️).

 

Riguardo ai farmaci, alla fine, era giusto il nostro modo di operare, ma ASL e NAS non erano del tutto aggiornati in merito e hanno scoperto quel giorno che i farmaci per la sedazione non devono essere trattati come gli stupefacenti…🤷🏻‍♂️

 

Insomma, un po’ di umana paura, come sempre avviene su controlli inaspettati, ma tutto a posto.

 

I NAS si sono ripresentati la settimana dopo per controllare sempre che io non stessi lavorando e per verificare se avessimo provveduto a spostare i mobili che non erano al posto giusto e anche questa l’abbiamo superata: potevo tornare a controllare le 26000 anagrafiche 10 ore al giorno!😅

 

Eh no! Puntuali come le tasse, esattamente una settimana dopo è la volta del blitz della guardia di finanza, con 13 militari in studio e due, in contemporanea, a Torino dal nostro commercialista, per accertamenti schedulati da tempo su bandi di ricerca e sviluppo e formazione 4.0.😱

 

 

 

Centinaia di migliaia di euro di potenziale recupero per lo Stato, che fa di certo più gola che andare a controllare altri dentisti palesemente evasori con ville e macchinoni per nulla giustificati dal giro di affari dei loro studi.

 

Molto più facile provare ad andare a richiedere ad uno degli studi più avanzati d’Italia in termini di digitalizzazione e organizzazione i soldi che lo Stato gli ha dato proprio per diventarlo!

 

Una giornata campale di interrogatori a dipendenti, me e Tirone, in orario lavorativo, con conseguente ritardo di 2 ore di Federico che, di nuovo, aveva in agenda interventi chirurgici su pazienti che mai nella vita dovrebbero subire danni da queste iniziative, soprattutto verso una azienda che ha sempre fatto vanto della sua correttezza in materia di evasione fiscale.😡

 

E ora per altri 30 giorni lavorativi, tra tutti i casini che ci sono già, avremo anche in studio 2-3 finanzieri una volta a settimana che, già dai primi incontri, si capisce che dovranno portare per forza a casa il più possibile.

 

Anche perché decine e decine di ore di lavoro di questi militari qualcuno dovrà pur pagarli…

 

E allora via a cercare un modo di portare a casa centinaia di migliaia di euro di IVA con ogni mezzo!

 

Fatturano 8 milioni? Parcheggiano una RS7 e una MC20 davanti allo studio?

 

Benissimo, c’è da puppare…

 

E allora via coi controlli su IVA non emessa! Dopo aver provato invano a cercare di capire se potessero considerare come prestazioni non sanitarie sbiancamenti, apparecchi invisibili e addebiti di costi di poltrona ai pazienti che saltano gli appuntamenti, ecco il colpo di fortuna! Riescono a riesumare una ridicola scrittura privata di 8 anni prima in cui si affermava (chissà perché l’avessimo scritto) che il 30% delle retribuzioni mie e di Federico erano a titolo di patto di non concorrenza… e quindi da assoggettare a IVA…🤯

 

Bingo! Missione compiuta! Tutte le fatture di pagamento emesse dall’srl a me e Federico dal 2016 in poi dovevano avere l’IVA versata sul 30% dell’importo!!!!!

 

Ti lascio immaginare l’entità della contestazione, perché l’iniquità di un tale modo di fare controlli a chi fattura ogni singolo centesimo di 8 milioni credo sia invece palese!

 

Ma siamo solo all’inizio del controllo. Ne troveranno ancora di soldi da incularci!

 

Insinuazioni sugli ordini di Masseto e vini da parte della srl, controlli su anticipi tfm, corsi e chi più ne ha più ne metta. Il tutto mentre porteranno avanti chiaramente una azione finalizzata a riprendersi con interessi tutti i crediti di imposta…

 

Nel frattempo, come simpatico intermezzo, organizziamo un open day su medicina estetica per iniziare a lanciare anche questa branca in studio e, pochi giorni prima dell’evento, arriva la PEC dell’ASL che ci chiede che titolo abbiamo per fare medicina estetica, di chiarire che zone tratteremo, che non avevamo indicato quelle prestazioni nell’autorizzazione e che quindi ci intima di fermarci, di chiarire e di fornire documentazioni a riguardo…

 

Insomma un bimestre niente male, non credi? Direi che potrebbe anche essere sufficiente come bagno di merda…💩

 

Ma il fato aveva in serbo ancora qualcosina per noi!

 

Le visite in questi due mesi sembravano essere diminuite di numero e di qualità, il che, unito al fatto che il fatturato quest’anno è per ora 10% più basso dell’anno scorso, ha creato una certa apprensione in me e Federico, che da sempre alterniamo l’ottimismo alla paura che prima o poi i pazienti possano finire, così come gli impavidi galli nel fumetto di Asterix avevano paura che il cielo potesse cader loro sulla testa.

 

Al calo delle visite si è però aggiunta un’altra tegola! 💣

 

Di colpo e senza precedenti lagnanze o avvertimenti, l’igienista più fidato ed esperto che lavora da noi da 10 anni rassegna le dimissioni via PEC, e a stretto giro, anche qui dalla sera alla mattina, lo segue l’igienista più stacanovista, che lavora sei giorni a settimana: due mesi di tempo per reperire due introvabili igienisti per coprire 11 giorni lavorativi, di cui 2 nella filiale di Mondovì, dove è ancora più difficile trovare un sostituto! 🥶

 

Ma non credere che sia finita… sempre durante i miei due mesi di sospensione, una collaboratrice molto brava, stimata da titolari, aso e altri collaboratori, a cui avevamo affidato terapie canalari complesse anche nei nuovi studi, di nuovo senza avvisaglie e come un fulmine a ciel sereno, mi comunica senza appello di aver mandato una PEC  (hanno rotto il cazzo ‘ste PEC, portano solo sventure!🤬) per fornire il preavviso per andarsene: nonostante avesse firmato un impegno triennale con noi solo un anno fa, di colpo aveva realizzato di non poter più tollerare la nostra filosofia di gestione dei collaboratori, basata su contratti e regole che a suo parere non vanno d’accordo con chi ha una partita IVA…🤷🏻‍♂️

 

 

 

E dulcis in fundo, in zona Cesarini, nel tempo di recupero, ovvero nei primi giorni dopo il mio rientro, ecco l’Enpam che ci manda indovina un po’?

 

 

Ma certo! Una PEC!!!!!!!!!🤬🤬🤬

 

E no, non era una PEC di complimenti e stima per la puntualità e l’entità dei nostri versamenti personali…

 

Era una simpatica richiesta di versare con penale i contributi dello 0,5% per le srl, strozzinaggio che ci siamo da sempre rifiutati di pagare perché illegittimo e insensato, interrompendo la prescrizione che stava per abbuonare la quota del 2018…

 

5 anni reclamati e nuovo procedimento legale da portare avanti, tra i mille altri…💸

 

Ti basta come bagno di merda in due mesi?💩💩💩

 

Ora, credo sia interessante darti il bollettino di guerra di questi due mesi in trincea, partendo dal fatto che tutto quello che viene in più rispetto al fallimento, sarebbe già grasso che cola…

 

Il primo mese, aprile, sembrava infatti confermare il fallimento imminente: 470k di fatturato, che ti potrà sembrare un’enormità ma per noi è abbastanza basso, tant’è vero che a fine mese i conti dicevano -77k in banca dopo aver pagato tutti… (ricordati che noi azzeriamo tutto alla fine del mese e se non lo sai non puoi perderti questo articolo storico)

 

Il mese successivo, però, nonostante Federico pensasse ai suoi corsi, togliendo ancora giorni operativi al posto di aprirsene di extra, il risultato economico del mese in Clinica è stato di 570k (perfettamente in linea con il maggio dell’anno scorso), il che ci ha permesso, un po’ a sorpresa, lo ammetto, di recuperare i 77k e di finire in attivo di 63k…🥳

 

Il tutto senza fare niente di speciale, semplicemente, lasciando che la Clinica (considerata come entità, quasi come essere vivente, come organismo…) si adattasse in modo antifragile alla nuova situazione di stress.

 

Sembra bello e facile ma funziona solo quando la tua azienda è effettivamente antifragile, perché, come potrai immaginare, molti studi dentistici, in un bagno di merda del genere, avrebbero rischiato seriamente di annegare e soccombere.⚰️

 

Per quanto tutto potesse sembrare insormontabile, i due mesi sono passati e sono tornato a lavorare.

 

Usciti dalla marrone piscina puzzolente ci siamo lavati, asciugati e abbiamo subito organizzato un open day implantare di cui ti parlerà Federico, in cui ha chiuso oltre 100k di preventivi immediati in un giorno ed il peggio sembra già essere alle spalle… almeno fino al prossimo evento disastroso e imprevedibile.

 

Non solo: intavolando una discussione costruttiva, dei due igienisti in partenza, quella che lavora sei giorni ha ritrovato entusiasmo per rivoluzionare il reparto di parodonto, incaricandosi personalmente di diventarne la responsabile al fine di aumentarne il prestigio in ottica di ricerca scientifica, documentazione, formazione e suddivisione di ambiti. 💪🏻

 

Stesso discorso per la collaboratrice che voleva lasciarci, che, alla faccia che non ascoltiamo i bisogni dei collaboratori e li sfruttiamo come cinesi, ha accettato una mediazione a continuare a lavorare per due giorni a settimana in un Dental Point senza esclusiva, pratica che ci permetterà di sperimentare la possibilità di accettare questo compromesso nelle filiali, dove altrimenti faremmo fatica a trovare collaboratori per una serie di motivi che magari discuteremo in un futuro articolo sull’esperienza di delega a distanza.

 

Ricorda che chi non cambia idea ogni giorno evolvendo le sue convinzioni non è che un perdente patentato!😌☝️

 

Due reazioni antifragili a un problema davvero grande.

 

Ma ti chiederai cosa ho fatto io nei due mesi di sospensione? Non sono andato in vacanza e neanche mi sono abbandonato alla depressione piangendo e disperandomi per quanto il mondo fosse cattivo con me.

 

Come ti dicevo, mi sono buttato in un lavoro titanico, matto e disperatissimo che mi ha impegnato per 480 ore nel ricontrollo e riordino di tutte le anagrafiche (26000…).🦾

 

Parleremo delle conclusioni di questo immenso lavoro nel prossimo articolo, ma per ora ti basti sapere che ha già portato ad un recupero di 45000 euro con aspettativa di raddoppiare questa cifra a breve, oltre ad aver permesso di riordinare il gestionale, creare nuovi protocolli fondamentali e trovare forse il sistema di non perdere più pazienti per strada (che ovviamente per ora è segreto ma ti sveleremo a DA ZERO ALL’IMPERO 2024)! Ti pare poco?

 

Tu pensi di non perdere pazienti per strada 😂…. Non farmi ridere, se pensi questo il tuo controllo di gestione fa un po’ acqua…💧💦

 

Riassumendo:

 

💩 NAS, superati senza danni

 

💩 GDF in corso d’opera, su questo vedremo se ci faremo male o meno, ma ci stiamo convivendo, per ora senza conseguenze

 

💩 Dei tre collaboratori che hanno presentato le dimissioni, uno e mezzo li abbiamo recuperati, permettendoci di mettere in atto due nuove sperimentazioni ad majora, come la riorganizzazione del reparto di parodonto e la concessione di un rapporto non in esclusiva di collaborazione per i Dental Point.

 

💩 Abbiamo trovato già un collaboratore e un igienista che inizieranno a breve, con altri due igienisti e collaboratori che probabilmente inizieranno.

 

💩 I fatturati dei due mesi di assenza di uno dei titolari hanno retto bene. Oltre un milione in due mesi e bilancio in verde di 63k, oltre agli stipendi di metà mese comunque pagati regolarmente a me e Tirone.

 

💩 Per l’Enpam continueremo la nostra lotta e questa richiesta ci permetterà di cominciare un nuovo ricorso che potrebbe essere più efficace.

 

💩 Abbiamo recuperato un sacco di pazienti, riordinato le anagrafiche, creato nuovi protocolli, formato segretarie e tante altre cose, di cui ti parlerò nel prossimo articolo grazie al fatto che io non me ne sono andato in giro per il mondo, ma ho addirittura quasi raddoppiato le ore dedicate allo studio, in questo dimostrandomi tra i pochi che hanno ancora un indomito spirito di sacrificio che, ahimé, constato essere una virtù sempre più rara, scomparsa anche dal mio socio, che ormai i sacrifici li fa in palestra per ottenere risultati sempre migliori in prove fisiche totalmente inutili alla causa comune… e qui mi devo dare una pacca sulle spalle da solo…

 

In ogni caso, come hai potuto vedere, una struttura altamente organizzata, con protocolli ben precisi e sempre in revisione, con delega avanzata di decine di compiti a persone di fiducia che se ne occupano al posto dei titolari è in grado di resistere anche ai peggiori terremoti.

 

Uno studio monoprofessionale che avesse subito lo stesso martirio, onestamente, non so se ne sarebbe uscito indenne.

 

Due mesi di sospensione dell’unico operatore dello studio, o comunque il più importante, avrebbe comportato in pratica la sospensione totale di una piccola attività.

 

Se nel frattempo, poi, fossero arrivati i controlli che abbiamo avuto noi, posso solo immaginare come sarebbe andata a finire… Con un titolare che deve seguirsi tutta la burocrazia e che deve supervisionare da solo tutte le procedure del suo studio sarebbe stato inevitabile essere colti in fallo dai NAS su un sacco di cose che da noi controllano invece persone di fiducia.

 

Non parliamo della GDF, vista l’evasione che ad oggi alberga ancora nella maggior parte degli studi dentistici, soprattutto quelli più piccoli che sopravvivono grazie al nero… Anche se, devo dire la verità, comincio a pensare che sia meglio essere evasori, perché la GDF non  si accanisce minimamente con chi è invisibile anche per l’agenzia delle entrate…

 

In ogni caso, non sono sicuro che un piccolo studio dentistico, gestito all’italiana maniera, avrebbe riaperto indenne dopo due mesi…

 

O magari sì, e sono io il catasrofista, ma credo che il titolare di uno studio del genere non si sarebbe risollevato facilmente dalla batosta prima di anni…

 

Questo insegna che se anche una struttura grande ha le sue criticità, e per quanto mi riguarda queste sono soprattutto legate alla pesantezza della gestione umana dei rapporti con persone che, anche se affiatate, in ultimo pensano sempre prima ai propri interessi e ad ottenere vantaggi per sé (il falso buonismo ce lo teniamo per un’altra volta!), questa è la modalità con cui oggi si riesce a portare avanti la professione in maniera profittevole, permettendo ai titolari di non essere schiavi della professione e di creare lavoro e benessere anche per altre persone, con vantaggi di tutti.

 

Di come riuscire a far evolvere uno studio dentistico in una struttura antifragile parleremo approfonditamente nel consueto appuntamento annuale col corso dei corsi in materia di gestione di studi dentistici.

 

DA ZERO ALL’IMPERO è infatti il corso numero uno in questo campo, tenuto da due relatori che lavorano nel settore e che mostrano coi numeri e con i casi clinici quello che hanno saputo fare e non da esperti di marketing che pensano di sapere davvero come funzioni o come dovrebbe funzionare uno studio dentistico, senza averne minimamente la competenza. E la differenza, credimi, è enorme… Tant’è vero che, non so se te ne sei accorto, ad oggi il nostro modello e il nostro approccio si stanno diffondendo a macchia d’olio nelle città e nei paesi di tutta Italia…

 

Vuoi davvero restare indietro?

 

PS Sperare che vada tutto bene non serve a un cazzo, lagnarsi come un bambino sui social serve ancora meno, impara invece a nuotare e quando arriva il bagno di merda fallo con tutta la tua forza, esci, lavati, asciugati e torna a rompere il culo al mercato….

 

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2 pensieri su “DALL’IMPERO A ZERO: COME UN CIGNO NERO POSSA PORTARTI AL FALLIMENTO.

  1. Enio Bordoni

    Caro Stefano e Federico, sono rimasto allibito da quanto ho letto. Non potevo immaginare tutta questa cattiveria nei vostri confronti. Berlusconi parlava di invidia sociale e lui qualcosa ne sapeva. L’ampio spiegamento di forze militari dello stato nella vostra Clinica è quanto di più ridicolo si possa immaginare. Trattati alla stregua di pericolosi delinquenti, con un atteggiamento persecutorio che non ha eguali in Italia, in Europa e forse nel Mondo. Provo vergogna, come italiano, sapere che a volte le istituzioni dello stato operano in questo modo. Sono sicuro che sarà solo un brutto ricordo perchè alla fine ne uscirete vincenti.. A voi tutta la mia stima e solidarietà . Un abbraccio. Enio

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