Porca troia se c’è da cagarsi addosso!
Studio chiuso per imposizione dall’alto.?
Pazienti e colleghi in panico assoluto.?
Assistenti che si rifiutano anche solo di pensare di ritornare a lavorare. ?
Non sappiamo né quando riapriremo né quali saranno le condizioni alla riapertura. E il sentimento diffuso è alquanto preoccupante.?
La maggior parte dei colleghi è convinta che #nullasaràpiùcomeprima e la crisi economica associata al rischio infettivo causeranno uno stravolgimento della nostra professione.?
Sicuramente “ dovremo riconvertire il lavoro su soluzioni protesiche poco dispendiose (mobile, scheletrati…)” e dovremo attuare un “ritorno all’amalgama”.?
Sarebbe poi auspicabile “un’ipotesi di Odontoiatria a carico completamente dello stato dall’igiene ai lavori più complessi con estensione a tutti gli studi della convenzione”.
C’è poi chi saggiamente si prepara con tute da astronauta e maschere da prima guerra mondiale ad affrontare uno spaventoso e graduale rientro in studio.
“Non potremo più permetterci di far circolare in studio troppi pazienti” e dovremo “drasticamente cambiare l’organizzazione dell’agenda a cui eravamo abituati”. “le prime visite dovranno durare due ore e i controlli non avrà più senso farli”.
Effettivamente c’è ben poco da scherzare, altro che quegli stronzi insensibili che postano su Facebook “piatti di bassa, media o alta cucina. Siamo professionisti che stanno attraversando un momento difficile. Penso sia il momento della sobrietà”!
Questo è il brutto sogno in cui si trova Roberto.
Roberto a settembre del 2018 mi ha scritto chiedendomi un consiglio. Aveva la possibilità di rilevare lo studio di un collega anziano o di aprirsene uno da zero. Se mi segui ogni tanto, saprai sicuramente indovinare quale sia stato il mio consiglio.?
Ovviamente gli consigliai di lasciar perdere lo studio bollito del collega e di aprirsi qualcosa di nuovo fondato su solide e comprovate basi organizzative (le mie… è ovvio!). ?
Ieri mi ha mandato due messaggi. Il primo mi ha fatto immensamente piacere, perché mi ringraziava dei consigli e mi raccontava del successo immediato che ha avuto il suo nuovo studio. Le tre parole che ricordo meglio del messaggio sono “le agende erano piene”.
Il secondo invece mi ha fatto sentire un po’ in colpa, perché, in questa situazione, avere un proprio studio può essere vista come una bella maledizione del cazzo. Roberto, in questo secondo messaggio, mi chiede qualche consiglio su come affrontare la situazione attuale.
È normale che le preoccupazioni comincino a non farci dormire, abbiamo tutte le nostre belle spese, magari stavamo anche costruendo casa, i leasing della mega macchina aperti in tempi non sospetti, i dipendenti, l’affitto e i grandissimi dubbi su come andrà nel futuro.
Magari poi il nostro studio è l’unica fonte di reddito della nostra famiglia.
Un peso sordo ci prende allo stomaco e quando pensiamo veramente a tutto questo ci viene anche un po’ da vomitare.?
Dai basta, direi che ho picchiato abbastanza nel molle come dice Frank.
È ora di tirare fuori l’ottimismo.
Roberto i consigli che seguono sono per te, se poi qualcun altro vorrà leggerli buon per lui.
Partiamo da un dato di fatto.
Non abbiamo la più pallida idea di come evolveranno le cose! Zero! Come ti ha detto Stefano nel precedente articolo, con la maggiore sobrietà che lo caratterizza, chiunque faccia previsioni spara scoregge dal cervello, perché potrà accadere qualunque cosa. Quindi il primo consiglio è:
- Fottitene per ora di come andranno le cose.
Non per imprudenza ma semplicemente perché non lo puoi sapere. Fare quindi adesso mille ragionamenti su quali saranno i protocolli d’accesso alla struttura alla riapertura non ha il minimo senso, perché nessuno sa se ci saranno linee guida (e molto probabilmente ci saranno) e quale sarà l’eventuale rischio di contagio.
Quindi non perdere neanche un secondo di tempo a ragionare su quale tipo di astronauta dei film spaziali vorrai emulare. Ad istituire un protocollo nuovo ci vanno 45’’: il tempo di mandare un vocale wa alla responsabile delle assitenti/segretarie, che lo trascriverà e lo farà firmare a tutte. Lo farai quando saprai come gireranno le cose il giorno in cui dovrai aprire.
- Nel dubbio per ora procurati DPI ridondanti.
Stefano, non so dove, ha appena comprato scatoloni di mascherine Fpp2 (e se li abbiamo trovati noi li può trovare anche lo Stato!!) e maschere da guerra chimica con i filtri ffp3 che durano sei mesi suggerite dall’amico Tommaso Mascarello.
Una spesa importante, che ci consentirà di ripartire subito appena sarà possibile, qualunque siano le nuove regole del gioco.
E no, lascia perdere di incazzarti nei commenti. Le tute da Chernobyl non le compriamo. A meno che non arriveranno obblighi in tal senso.
- Visto che ora te ne stai fottendo di come andranno le cose, non passare la tua giornata su Netflix ma sfrutta questo periodo di pausa forzata per fare cose che comunque ti serviranno.
Allenati, studia, leggi, segui gli innumerevoli colleghi che stanno regalando il loro sapere sul web. Metti in ordine tutti i protocolli ordinari del tuo studio che non hai mai il tempo di sistemare. Prepara una check list per la sala chirurgica e prepara le ricette standardizzate in base ai tuoi protocolli farmacologici. SCRIVI PEZZI DI MARKETING da buttare fuori come una cazzo di mitragliatrice pesante appena potrai ricominciare la tua attività elettiva. Aggiorna il sito. Al peggio dai la tinta in studio.
- Ricorda che anche se siamo in quarantena non devi smettere di fare marketing.
Ovviamente il marketing ora DEVE ESSERE DIVERSO, vedrai che alla fine di questo articolo non cercherò di appiopparti il nostro corso o il nostro nuovo libro che uscirà tra poche settimane, sarebbe inelegante. Ma non smetto di fare marketing, vedi che sto scrivendo e tu stai leggendo??
La stessa cosa facciamo con i pazienti, non cerco di vendergli la All-o-4 ovviamente, ma gli faccio sentire che ci siamo: do consigli, faccio interviste sui giornali locali parlando della situazione attuale, faccio fare dei video ai miei igienisti o ai miei figli. Le persone in questo periodo sono appiccicate agli smartphone 24/7, cerca di passargli davanti agli occhi.
- (questo farà incazzare qualcuno) Il tuo studio non è chiuso! È aperto!
Con la semplice variante che si occupa solo di prestazioni urgenti. Ma nello studio non ci sono solo le prestazioni odontoiatriche cazzo!! Ci sono pazienti che possono essere contattati per svariati motivi e che devono sapere che, come prevede la legge, gli studi medici sono aperti. Quindi prendi la tua cara segretaria e la mandi in studio qualche ora al giorno, se ne hai di più fanno i turni, dove praticamente in assenza di pazienti perché le urgenze sono pochissime, mantengono il contatto telefonico con i pazienti. Fanno quello che il decreto chiama LAVORO AGILE, senza contati fisici con persone.
Noi abbiamo sempre almeno una persona, se non due, dalle 8:30 alle 19:30 in studio (i primi giorni di quarantena erano in 4 per riuscire a spostare tutti gli appuntamenti dei giorni successivi) e non staccano un minuto l’orecchio dal telefono.
Hai pazienti con interventi fatti 3-4 settimane fa che bisogna chiamare per sapere come va. Hai i pazienti in terapia Invisalign, che in qualche modo devono ricevere le mascherine. Hai i nuovi clin check Invisalign da presentare ai pazienti (con video mandati su wa: in smart working) e da far partire in modo che alla riapertura siano pronti. Hai tutti i pazienti programmati da mesi nei prossimi giorni che vanno chiamati, “chiacchierati”, rassicurati e spostati. Hai i pazienti ai quali hai fatto consegne protesiche nelle ultime settimane di lavoro da richiamare per sapere come stanno. E poi hai tutti quelli che ti chiamano per un problema che magari è gestibile al telefono.
Ma non sul tuo cavolo di cellulare privato! Tu hai il gestionale sul telefono? Se sì sei messo malissimo.
Quindi il tuo studio NON E’ CHIUSO. Semplicemente, vista l’emergenza sanitaria, per ora SI LIMITA A FAR ENTRARE SOLO PAZIENTI CON URGENZE. Al telefono invece si può fare in sicurezza tutto ciò che si vuole.
Cosa credi cazzo? Di ritornare in studio un giorno e aspettare che qualcuno ti telefoni?
Tutti i contatti devono rimanere caldi e avere un appuntamento quando si pensa si potrà riaprire. Se poi non sarà possibile, la tua segretaria avrà un ulteriore occasione per richiamarli e riagganciarli ancora.
- Infine blocca tutto quello che puoi.
Mutui. Leasing. Tasse. Chiama i fornitori e chiedi una proroga sulle RIBA, te la concederanno. Gli stipendi non li dovrai pagare (a parte quelle poche ore della tua sgretaria) perché hai accesso alla cassa integrazione. Quindi ti restano l’affitto e poco altro.
Se non sei proprio in malora, non andrai certo in rovina per uno, due o tre mesi di affitto regalati al tuo proprietario. Quindi per ora non ti preoccupare troppo.
Alla fine sono convinto che #noncambieràuncazzo nella nostra professione e se qualcosa cambierà ci adatteremo senza problema quindi #pocoimporta. Quello che sicuramente farà la differenza sarà essere stati a grattarsi le parti intime davanti a Diseny+ oppure aver lavorato incessantemente anche in questo periodo “tenendo lo studio aperto” come ti ho spiegato.
Ora, Roberto, ti saluto e ti faccio il mio migliore in bocca al lupo, domani dovrò rispondere a Yari che mi ha chiesto come facciamo in questo periodo con la ridondanza che abbiamo sempre predicato… devo inventarmi qualcosa.
A presto!
Federico
Federico cosa ne pensate dei colleghi che si stanno attrezzando per acquistare dispositivi di disinfezione dello studio (tipo ozono)?
Marketing?