UN SEGRETO FONDAMENTALE PER CREARE MOTIVAZIONE NEL TUO STUDIO

Cosa pensi che succederebbe se andassi dai tuoi dipendenti e collaboratori e li invitassi ad un’attività di questo tipo:

 

“ragazzi, se volete mercoledì prossimo, subito dopo il lavoro, partiamo alle 20 dalla Clinica (azz!!!……)…. dallo studio (?)… facciamo un’oretta di macchina e andiamo in montagna… poi camminiamo un’altra oretta, arriviamo ad un rifugio, mangiamo (e beviamo ?) lì. Dormiamo tutti insieme in uno stanzone con i sacchi a pelo. Sveglia alle 5, alba, colazione, ritorno e… alle 7:30 siamo di nuovo in Cli… STUDIO… per un’altra giornatina di 12 ore. Figo no?”

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Io credo che forse non glielo chiederesti proprio perché ottenere un vigoroso rifiuto non è bello per nessuno! Meglio desistere!

 

Certo sarebbe più semplice invitarli in un ristorante fashion vicino a casa, per una cenetta formale che si concluda in fretta. E soprattutto di venerdì sera in modo che il sabato non ci sia da lavorare (spero con tutto il mio cuore che adesso tu stia pensando “ma noi il sabato siamo aperti!”).

Eppure quella sopra è proprio la proposta che una ventina di giorni fa ho fatto al mio team e sono riuscito a trascinarne quasi un 50%. Considerando che alcuni erano in ferie e alcuni hanno figli molto piccoli sono in effetti molto soddisfatto.

Verso le 20:20 siamo partiti in 15 con tre auto e alle 21 eravamo in cammino.

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Arrivo verso le 21:50.

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Alle 22 scarse eravamo a tavola, la doccia e il cambio di biancheria erano opzioni che non avevamo intenzione di prendere in considerazione. Antipasti, polenta, dolce, birra, vino e genepy.

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Dopo aver rumorosamente giocato a TABU’ e calciobalilla, verso le due siamo andati a letto e alle 5:30 ammiravamo l’alba.

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Il giorno dopo alle 7:30 si apriva e alle 8:00 ognuno era al suo posto in studio (continua a non farti domande sulla doccia!).

Non è affatto facile trascinare le persone in questo tipo di esperienza, ma una volta che ci sono dentro ne sentono il forte coinvolgimento e il team ne esce molto fortificato con un rinnovato entusiasmo che dura per settimane.

Il problema è proprio trascinarli: il problema è creare motivazione nel team.

 

Ora ti prego di non prendermi per un coglione che parla di aria fritta senza aver mai messo le mani nella merda come tanti ce ne sono a mostrare i loro bei faccioni sul web e nei congressi. Io le mani nella merda ce le metto tutti i giorni da 15 anni. E il problema non è creare motivazione di per sé perché basta lanciare caramelle, fare regali, dispensare sorrisi e lasciar fare ad ognuno il cazzo che vuole. Il problema grosso è che questo non combacia con due cose:

  • Le necessità di un’azienda sanitaria come quella nella quale tutti lavoriamo, che per garantire la sicurezza del paziente deve funzionare secondo regole precise e ferree (come ben sai nemiche della felicità e della motivazione umana)
  • Le legittime necessità economiche dell’azienda. L’azienda sanitaria di cui sopra (il tuo studio dentistico) infatti è lì per fare soldi. E anche se non lo fosse, anche fosse una super onlus, avrebbe il DOVERE ETICO di sfruttare al meglio le risorse donate dai benefattori rendendole più produttive possibile per fare la maggior quantità di bene possibile. Quindi, sia che lo scopo aziendale sia il lucro, sia che non lo sia: LA PRODUTTIVITA’ E’ FONDAMENTALE ed è alla base dell’etica aziendale.

Uno dei fattori che migliorano la produttività e consentono allo studio A grande come lo studio B, in zone paragonabili, di fatturare 5000k mentre lo studio B ne fattura 2500 è proprio la motivazione.

Ed è per questo che una bella fetta del nostro corso di management “DA ZERO ALL’IMPERO” parla di come aumentare la motivazione nelle persone che lavorano con te (considera anche che se sono motivate mentre lavorano, normalmente, sono felici ? e che quindi una piccola parte della loro felicità dipende direttamente da te).

Veniamo al punto, ti avevo promesso un segreto.

A giugno ero in Sardegna con mia moglie e i nostri 4 figli. In spiaggia a me piace leggere per cui sono molto felice quando i bimbi trovano qualcosa da fare. Ma ad un certo punto è arrivata la richiesta che nessuno di noi, con un libo in mano, vorrebbe sentire:

“papi facciamo una buca gigante!!???!!!”

“(doh!!!!) dai va bene (???)”

Se lo hai mai fatto sai benissimo come va a finire. Si parte con entusiasmo poi, dopo 15 minuti, tu sei lì che continui a scavare (perché ormai è una questione di principio e devi fargliela vedere agli altri papà) e i tuoi figli, che ormai se ne fottono della buca, sono a fare tutt’altro.

Nel mio caso non è andata così. Dopo 2 ore la buca gigante era fatta, con l’acqua dentro e loro che ci sguazzavano.

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Io però ci ho lavorato solo 5 minuti e per i restanti 115 ho letto limitandomi a dare ogni tanto qualche rinforzo positivo.

“Bello stronzo che sei!”

In realtà cosa credi sia stato meglio per loro? Imparare a farsi una buca da soli e divertirsi mentre la facevano grazie ad una forte motivazione o… rompersi i coglioni dopo 2 minuti, abbandonare l’impegno con se stessi e imparare ad essere incostanti e volubili… con il papà che gli toglie le castagne dal fuoco?

Non ho dubbi su questo. Infatti il giorno dopo il gioco si è ripetuto, io ci ho messo 0 minuti e loro sono riusciti a trasmettere il loro entusiasmo ad altri bambini tirando dentro all’impresa di movimento terra F.lli Tirone e C. tutto il mini club animatrice compresa.

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Da incapaci a leader aziendali in due giorni, grazie a questo segreto mega galattico che si chiama… AUTONOMIA.

Uno dei motori più forti nella motivazione umana è quello di ottenere autonomia in quello che si sta facendo. Mi rendo conto che sia difficile implementare questo concetto nel tuo studio perché

“chi fa da sé fa per tre… le cose se non le controllo io non vengono bene” e altre varie cazzate che ti frullano in testa.

Ma sono sicuro che te lo saprò insegare. Otterrai tempo e relax per te, felicità e motivazione per chi lavora con te… qué màs?

A presto

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