IL TAGLIO DI SCARICO NELLA MANDIBOLA POSTERIORE – LA BUGIA CHE MI HANNO RACCONTATO ALL’UNIVERSITÀ!

Temo che questo articolo non lo leggerà nessuno perché la headline fa cagare…mi ci sono scervellato a lungo ma non mi è venuto in mente nulla di meglio.

Il problema è che in FORMAZIONE ODONTOIATRICA c’è una lotta intestina per chi scrive i post con più accessi e se il mio record prima era incontrastato, Stefano con l’ultimo articolo sui Thermafil mi è arrivato col fiato sul collo.

Pazienza! Anche se questo articolo non mi aiuterà a distruggere il mio socio, lo scrivo ugualmente perché parla di un argomento super importate soprattutto per i giovani colleghi che si approcciano alla chirurgia.

Partiamo dalla bugia che mi hanno raccontato all’università: “Quando togliamo un ottavo il paziente gonfia perché TOCCHIAMO l’osso… e quanto più tieni aperto il lembo aperto tanto più gonfia”. Dogma! Assoluto inconfutabile! E’ un po’ che non bazzico nell’università e non so cosa si racconta adesso ma non mi stupirei che l’informazione fosse la stessa.

Ma allora spiegami una cosa: come mai la signora Virginia che ho operato l’altra settimana durante un corso, alla quale ho:

  • scheletrizzato tutta la mandibola
  • fatto una osteotomia di circa 10 millimetri in verticale perché aveva la cresta a lama di coltello
  • tenuto aperto il lembo per quasi 50’ perché era una live surgery e dovevo spiegare
  • fatto quattro buchi da 3,5 mm di diametro

… il giorno dopo la chirurgia si presenta così?

DSC_3491

 

Questo mette in forte dubbio il dogma che mi era stato propinato in università.

In realtà non so dirti esattamente da cosa dipenda la sintomatologia postoperatoria perché bisognerebbe fare tutta una serie di RCT paragonando tutti i possibili fattori su molti pazienti. Sinceramente penso che per cose del genere sia meglio affidarsi all’esperienza clinica di chi fa molti interventi e posso dirti che una zona nella quale spesso il paziente gonfia come una zampogna e proprio la zona mandibolare posteriore dove gli interventi più frequenti sono l’estrazione degli ottavi inclusi e il prelievo di osso dal ramo.

Credo di sapere perché spesso quella zona è così fastidiosa. Guarda questa immagine:

Buccinator_muscle_frontal

Di Anatomography – Anatomography (setting page of this image.), CC BY-SA 2.1 jp, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21969453

 

Quello rosso è il muscolo buccinatore. Lateralmente e un po’ posteriormente c’è il muscolo massetere.

nervo-facciale-1024x1019muscoli_facciali2Immagina cosa succede quando affondi la lama in zona settimo/ottavo per fare un taglio di scarico verticale: vai a sezionare direttamente il muscolo buccinatore e se ci vai giù pesante anche il massetere. Così facendo causerai innanzitutto un discreto sanguinamento che ti romperà le scatole durante la tua procedura e in secondo luogo un postoperatorio “divertente” per il tuo paziente.

E questo se sei fortunato. Perché se sei sfortunato… guarda questa immagine:

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Quella struttura gialla che passa da linguale a vestibolare sopra il ramo mandibolare è il nervo buccale o buccinatore che innerva in modo sensitivo la mucosa e la cute della guancia e, per arrivarci, perfora il muscolo buccinatore passandoci attraverso.

Quindi se con la lama ci vai pesante nel muscolo, oltre ad aumentare sanguinamento, dolore e gonfiore potrai anche causare un rilevante danno neurologico al paziente. Ecco perché il taglio di scarico nella mandibola posteriore richiede alcuni accorgimenti che ti mostrerò nel video qui sotto.

Ricorda che la gestione dei tessuti molli viene sempre PRIMA e sempre DOPO quella dei tessuti duri che, purtroppo, sono spesso l’unica cosa sulla quale ci si concentra ?!

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Ed ora ti lascio al video. Il video si ferma un po’ per lasciarmi parlare ma poi riparte, abbi fede! Dacci dentro! ?

 

Federico

4 pensieri su “IL TAGLIO DI SCARICO NELLA MANDIBOLA POSTERIORE – LA BUGIA CHE MI HANNO RACCONTATO ALL’UNIVERSITÀ!

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