CRISI: CARI DENTISTI, CI STANNO PRENDENDO PER IL CULO!

Devo fare subito un disclaim sul titolo. L’ho palesemente plagiato da un articolo di Marco Valtrani che ho letto questa sera in pizzeria in preda ai fumi del prosecco e che ho apprezzato moltissimo. Lui parlava dei vaccini io parlerò della crisi.

Circa due anni fa a Cuneo è scesa un bel po’ di neve.

Uno dei nostri collaboratori al tempo girava con una Porsche Cayman usata. Coupè sportiva, trazione posteriore, no gomme termiche che sarebbero costate troppo.

Quel giorno ci ha telefonato dalla casa di una contadina dove aveva trovato riparo con la compagna. Si era ribaltato in un canale di irrigazione, per fortuna erano entrambi illesi per quanto un po’ congelati. Non sarebbe venuto al lavoro…e avrebbe rottamato la Porsche.

Ora prima di arrivare al punto del discorso voglio farti una domanda. Di chi è stata la colpa dell’incidente:

  • Della neve
  • Della casa automobilistica Porsche
  • Del mio collaboratore

Ti do la mia risposta, che è l’unica razionale. La neve ogni tanto a Cuneo cade, anche abbondantemente, ed è nell’ordine naturale elle cose che questo accada. La Porsche produce auto sportive perché se ne faccia un uso ben preciso. A mischiare le due cose insieme è stato uno ed uno solo e la colpa delle conseguenze non è che sua.

Ora lasciamo in pace il mio amico che ora gira su un SUV e veniamo a noi.

Sono le 00:18. Sono appena rientrato a casa ma non posso trattenermi dallo scrivere questo post.

“Era troppo sugoso per non replicare” mi ha appena scritto Stefano su WA. E allora replichiamo in modo che chi ha un po’ di cervello non si faccia imbambolare.

Ti chiederai di cosa sto parlando. Ecco sto parlando di questo:

crisi - copertina La Repubblica

crisi - articolo dentista

Questa mattina su Repubblica Federica Cravero, citando il dott. Cafasso scrive: “Io dentista costretto a fare i saldi, la crisi ha svuotato l’agenda”. Lasciando intendere alla popolazione e ai dentisti stessi che non c’è via d’uscita e l’unica strada è provare ad abbassare i prezzi e sperare in San Gennaro…magari in San Giovanni Battista visto che siamo a Torino. Io poi che abito a Torino, ma lavoro a Cuneo, me la posso giocare pure con San Michele Arcangelo. Con due appigli celesti forse ce la farò anche se ho i miei dubbi, il dott. Cafasso è molto chiaro: “Non so per quanto si possa andare avanti”.

Qualche articolo di FORMAZIONE ODONTOIATRICA l’avrai già letto e forse sai già come la pensiamo. Il nostro studio dal 2008 ad oggi ha aumentato il suo fatturato del 1000%. Te lo scrivo in lettere: IL MILLE PER CENTO. Da 400K euro/anno a più di 4 milioni e mezzo con un aumento contestuale delle tariffe di circa il 70%. Le agende ad oggi sono sature per più di tre mesi, i primi posti disponibili sono a metà aprile.

E poiché non siamo due economisti di grido ma due umili (beh,tanto umili no…?) giovani odontoiatri e non avevamo alcun capitale familiare sul quale appoggiare le chiappette, la conclusione che si può trarre è una sola:

LA GRANDE RECESSIONE HA MESSO SOTTO STRESS IL SISTEMA MA UNO STUDIO DENTISTICO BEN PROGETTATO E BEN GESTITO PUO’ SUPERARE LA PROVA SENZA PROBLEMI (noi giovani diremmo BATTENDOSENE IL CULO)! (beh,tanto giovani no…?)

Ma adesso voglio fare una premessa. Mi scuso in anticipo col dott. Cafasso se dovesse mai leggere questo post, ma ritengo che chi si è fatto una (pessima) pubblicità gratuita mettendoci la faccia e posando per foto studiate ad hoc che vengono diffuse a livello nazionale, debba accettare che chi legge possa farsi delle idee e trarne giudizi. Magari sbagliati, lo dico fin da subito. Tutti i fatti che vengono esposti in questo post sono frutto di impressioni soggettive e non vogliono offendere nessuno.

E quindi lasciami fare il professorino e analizzare la situazione del collega che, chissà come, è riuscito ad ottenere tutta questa visibilità sui media il sabato.

crisi - agenda

Uno studio dentistico oggi non può in nessun modo funzionare senza un programma gestionale. Spiegami come cazzo si fa a gestire un’attività complessa come la nostra con l’agenda regalata dalla banca?

Ogni appuntamento racchiude un paziente che a sua volta racchiude:

  • Una storia clinica
  • Un piano di trattamento in corso
  • Un’anamnesi medica magari con allergie, intolleranze o patologie di rilievo da tenere in considerazione
  • Una posizione economica nei confronti dello studio
  • Una documentazione fotografica necessaria per un’attività clinica di qualità
  • Una documentazione burocratica legalmente necessaria (anamnesi compilata, piano di trattamento e preventivi sottoscritti, consensi informati sottoscritti)

Mi spieghi come fai a stipare tutte queste informazioni in una riga dell’agendina promozionale che ti regala la tua banca?!

Per non parlare della privacy. Mentre fissi un nuovo appuntamento al tuo paziente lui scruta la tua agendina leggendo che la signora Rossi, che magari è la sua dirimpettaia, la settimana prossima dovrà ribasare la dentiera!

Tanto per buttarla lì in studio abbiamo 20 PC e quattro tablet tutti in rete. Il laboratorio con cui collaboriamo ha 7 PC che sono in rete con i nostri. TRENTUNO dispositivi per riuscire a lavorare.

Quante agende della banca ci servirebbero?!

crisi - poltrona

Qui sono due le osservazioni da fare.

Il riunito, coperto da telini e con tre cordoni senza turbina e ablatore, sembra avere almeno 20-30 anni e lasciati dire una cosa, se la tua attività non la rinnovi andrà in decadimento esattamente come le tue attrezzature. A quattro anni dall’apertura della Clinica noi cambiavamo già la pelle delle sedute di tutti i nostri riuniti con decine di migliaia di euro di reinvestimento solo perché erano un po’ lise.

Capisci ora dove stanno le differenze.

I manipoli e il puntale della siringa aria/acqua sono collegati ai cordoni ma non è in corso una seduta operativa. Questo lascia presumere ciò che più volte ho visto in studi fallimentari. C’è solo un manipolo per tipo e questo non viene autoclavato tra una procedura e l’altra ma solo “spruzzato” col disinfettante…mi astengo da ogni commento.

crisi - scritta

Evidentemente questo studio non ha mai funzionato. Quando le cose “andavano bene” gli spazi vuoti in agenda erano la settimana dopo! Ti ripeto, da noi ogni operatore ha le agende piene per 3 o 4 mesi e all’interno di queste agende piene ci sono dei buchini attentamente programmati come numero e distribuzione, che servono per le prime visite e per le urgenze che sono in numero giusto in base alle valutazioni statistiche fatte sui mesi e sugli anni precedenti. Nulla può essere lasciato al caso.

Ripeto. Se l’agenda è piena solo per una settimana lo studio non funziona. Magari galleggia in una situazione socioeconomica anni ‘80 in cui c’è grasso (e nero…) che cola per tutti ma appena arrivano gli “stress test” cola a picco .

E last but not least

tv

…televisore a tubo catodico spento appeso alla parete!

Ora, i titolari di studi dentistici che andavano benino vent’anni fa, a casa loro (o più probabilmente in una delle loro tante case) vivono con un minimo di sfarzo in più, e hanno tv a 50 pollici moderni…e l’immancabile Rolex…tv che peraltro, come pure gli smartphone, hanno ormai quasi tutti, anche chi porta a casa 1000 euro al mese con famiglia da mantenere. E’ troppo chiedere di investire nella propria attività da rilanciare quei 200-300 euro, anche a rate, per mettere un 40 pollici lcd 4k alla parete?!

Facciamo un esercizio di immaginazione. Immagina che tua moglie (o tu se sei una donna) non riesca a rimanere incinta e ti rechi in una clinica privata che si occupa di fertilità. Entri e alle pareti vedi televisori col tubo catodico (gli ultimi sono stati venduti forse 20 anni fa!) spenti appesi alle pareti.

Ora rispondi alla domanda:

Affiderai l’eventuale nascita di tuo figlio a quella struttura? E la consiglierai ad altri?

L’odontoiatria di qualità si basa sulla tecnologia, non è una professione intellettuale è una professione “artigianale” (chirurgica se preferisci) e necessita di infrastrutture e tecnologia. Se le cose che vedo sono di 30 anni fa, e forse non funzionano neppure, quelle che non vedo come saranno?

Un consiglio per il collega: abbassare i prezzi non è la soluzione. Mettendosi nella guerra del prezzo ci si scontra con le catene low cost che hanno:

  • Personale sorridente
  • Programmi gestionali
  • Riuniti nuovi
  • Schermi piatti
  • Manipoli autoclavati secondo rigidi protocolli
  • Capitali alle spalle per cui possono lavorare in perdita per anni

Prezzi simili, qualità PERCEPITA e attività di promozione drammaticamente più alta, cosa credi che sceglierà i paziente?

Nella guerra del prezzo vince il leader di mercato. Per chiarirci il leader di mercato è il pesce più grosso di tutti. Se non sei il leader lascia perdere, la guerra del prezzo è persa in partenza.

Nessuno mette in dubbio che una decina di anni fa sia iniziata una contrazione macroeconomica che ha ridotto il potere d’acquisto di alcune persone (e insensatamente la fiducia di molte). Ma questo non c’entra nulla con lo svuotamento della tua agenda. Se no si sarebbe svuotata anche la nostra, e quella delle centinaia di studi in Italia che prosperano, non credi?

Smettila di piangerti addosso e datti da fare. “Qualunque cosa tu decida di fare, falla nel migliore dei modi”. Non devi far altro che trasformare il tuo studio in uno studio smartphone Ricordi? E allora romperai il culo alla congiuntura economica negativa…per il bene tuo e dei tuoi pazienti.

Ti lascio con una stimolante osservazione di Abraham J.Twerski. Fanne tesoro!

A presto

 

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