In questi giorni sto leggendo con ribrezzo le discussioni che si sono aperte sui vari gruppi social verso la proposta di modifica del decreto Bersani che l’onorevole Boldi, collega militante nella Lega Nord, ha avanzato alle camere… anzi, che ha infilato come emendamento nella finanziaria…?
Lasciamo perdere la solita mancanza di praticità, visto che le proposte di legge vanno a farle persone che, seppure nel settore, hanno pensato bene di dedicarsi ad altro, e questo la dice già lunga su quanto abbiano il polso della situazione.
Quello che mi fa imbestialire è l’ottusità di una pletora di colleghi che non riescono davvero a capire due cose:
- Che la loro attività è contestualizzata in un mercato.
- Che questo mercato ha delle leggi semplicissime, a cui devono adeguarsi loro e non viceversa.
Il loro modo di affrontare questi due punti è più o meno questo:
“è troppo difficile e dispendioso capire il mercato e promuoversi e per me le parole mercato e medico nella stessa frase sono da denuncia penale!”
Allora la soluzione possibile è una sola… ed è semplicissima:
“questo mercato aboliamolo no? E per farlo inventiamoci una crociata da medici che si schierano dalla parte del povero paziente che non ha un cervello che gli consenta di capirci qualcosa, nonostante nel 2018 ci sia un’incredibile mole di informazioni on line. Ecco perché dobbiamo proteggerlo noi, che invece mostriamo quotidianamente quanto capiamo… per esempio di leggi di mercato…”?
In un libero mercato vince il leader di settore e per diventare leader di settore bisogna sapersi differenziare dalla concorrenza e per farlo bisogna poter comunicare le nostre idee differenzianti.
Un’ottima strategia per farsi notare in qualunque città tu abbia il tuo studio dentistico è di offrire qualcosa che la concorrenza (uuuuuhhh che brutta parola!!?) non dà.
Se sei uguale a tutti gli altri non puoi che finire nella guerra dei prezzi!
Ma fidati di me: da quella è meglio se ci stai fuori… a meno che tu non sia deliberatamente posizionato come un low cost, nel qual caso spero tu sia attrezzato per promuoverti in modo da generare numeri imponenti, come le catene e gli studi croati.
Ma dando per scontato che questo non è il sogno di chi segue Formazione Odontoiatrica, per distinguerti dagli altri devi creare nella testa della gente una percezione di qualità che preceda il momento della prima visita e che in questa trovi poi il suo compimento.
Un ottimo sistema per fare questo in modo estremamente etico è di offrire ai tuoi pazienti più servizi possibili.
Da un sondaggio effettuato tra i partecipanti al nostro primo Corso di Management, per esempio, risultava che nessuno di loro apre lo studio la domenica e solo un quarto dei partecipanti apre il sabato. Eccoti serviti sul piatto d’argento due possibili elementi di differenziazione.
Molti poi non dispongono di un parcheggio, di un accesso facile, non sono aperti nei festivi, non hanno sale relax, non hanno la possibilità di eseguire Ortopantomografie o CBCT e chi più ne ha più ne metta.
Ora cerca di seguire il mio discorso.
Dicevamo dei social.
Stanno tutti lì a scannarsi perché aprire il sabato e la domenica non se ne parla, la gente mica muore per una pulpite!
Nonostante la pulpite sia il dolore più forte che si possa provare assieme alla colica renale e al parto, per molti colleghi si può tranquillamente resistere fino al lunedì. Mica si può paragonare una pulpite o un’otturazione saltata su un incisivo ad un infarto!
“Si apre il sabato e la domenica solo per fare soldi e lo fanno solo le catene schiaviste! Colpa del decreto Bersani!”
Però, sai una cosa? Piace invece sempre a tutti stare a spiegare come siamo MEDICI e non venditori di pentole. Peccato che poi siamo noi stessi a squalificare le nostre terapie a livello di cazzatine che possono aspettare il lunedì.
E la sai un’altra cosa? Queste cazzatine tornano ad essere PREZIOSISSIME solo quando arriva il momento di farcele pagare come minimo un quinto dello stipendio di un operaio!
“Stiamo scherzando? Coi rischi che ci prendiamo! E poi abbiamo studiato e siamo MEDICI!”
A me pare che, a conti fatti, molti confondano IPPOCRATE con IPOCRITA.
Poi ovviamente la visita, che diagnostica cose che di colpo diventano importantissime (perché a questo punto è lunedì e si deve pur lavorare) bisogna farla pagare!!!
“È un atto nobilissimo che non può essere sminuito, come avrebbe voluto il decreto Bersani!”
Bisogna tutelare il paziente! Siamo tutti preoccupati solo e unicamente da questo. Anzi no, prima del paziente vengono il nostro sabato e la nostra domenica, quando dobbiamo giocare a golf e mangiare nei ristoranti stellati e le pulpiti, che non sono infarti, possono attendere.
Ma noi pensiamo ai pazienti! Che non vengano mai e poi mai ingannati da una disdicevole propaganda commerciale di qualche centro low cost! Centro in cui magari quel tanto vituperato dottorino schiavo, quel male che poteva aspettare il lunedì, glielo toglie pure! Magari estraendo un dente che si poteva salvare… Solo che lo si sarebbe salvato il lunedì… poteva attendere…
Quello che voglio farti capire è che la maggior parte dei colleghi non sente alcuna necessità di venire incontro ai bisogni della gente, ma concepisce la libera professione come un luogo in cui creare il proprio benessere dettando le proprie regole.
“Si faccia tutto in modo da richiedermi il minor rischio e la miglior qualità di vita possibile, come ogni medico merita. I pazienti devono scegliermi perché sono bravo e ho studiato, ma non posso comunicarlo a nessuno perché la pubblicità è come il denaro, lo sterco del diavolo.”
No ragazzi, non ci siamo. Abbiamo le idee poco chiare.
Addossiamo alla concorrenza e al libero mercato colpe che non hanno. Creiamo lotte e nemici inesistenti mettendo davanti a noi la tutela dei poveri pazienti che per noi stessi possono aspettare il lunedì per il mal di denti, perché se fossero pazienti bene educati si sarebbero mossi prima per quel dolorino sospetto. I nostri pazienti, che educhiamo alla perfezione, lo sanno e il sabato e domenica non hanno mai male! Quelli che si trovano con l’urgenza sono pazienti da low cost!
Ah! Però faccio altre due considerazioni. Se a qualcuno fosse sfuggito, in una situazione di libero mercato nella quale (purtroppo per qualcuno) ci troviamo, noi dobbiamo mirare ad acquisire nuovi pazienti, che sono proprio quelli che nessuno fino ad ora ha educato e che da noi troveranno finalmente il dentista che hanno sempre cercato. Però al contempo quel tipo di paziente che si muove solo quando ha male è da low cost! Però nel low cost non deve andare! Perché lo ingannano!
Sentite, io di stronzate ne ho avuto abbastanza.
Spero si sia capito il concetto.
Chi nel 2018 ha l’intelligenza e l’imprenditorialità di capire come strutturare un moderno studio dentistico che sbaragli il mercato, non solo offrendo cure di alto livello, ma anche offrendo più servizi di tutti sopravviverà. Gli altri si accontenteranno di una professione che ormai vedono con astio e odio e che proveranno a far tornare al Medioevo sfruttando gli Ordini, le associazioni e la lobby.
Se vuoi salire sul carro degli attuali vincenti e carpire i segreti di chi è risuscito a cogliere il cambiamento prima degli altri, il secondo corso di Management che terremo a settembre fa per te.
Il primo è stato un grandissimo successo.
150 colleghi seduti attenti e vigili senza colpi di sonno per tre giornate intensissime.
Io e Federico abbiamo dato tutto. Io dopo il corso sono collassato. Settimana pesantissima, quella successiva, in cui mi sono dovuto riprendere dalle 10 ore di sonno in 4 giorni e dalla non stop immersiva in cui mi sono trovato per 14 ore ogni giorno tempestato di domande, anche quando scendevo dal palco. Lo stesso ha fatto Federico.
Abbiamo capito che in questa fase dell’odontoiatria possiamo avere un ruolo importante nel motivare i colleghi al cambiamento, togliendo dalle loro teste tutte quelle convenzioni odiose da mediconi, con un corso pane al pane vino al vino, con una densità di parolacce mai udita prima su un palco in cui si parla di odontoiatria. Non so se questo ci faccia onore o meno, ma sono parolacce a fin di bene, perché hanno tenuto svegli tutti i partecipanti e spero abbiano impresso nelle loro teste i capisaldi su cui si basa la nostra visione della professione. I concetti che ci hanno portati a fatturare quasi sei milioni nel 2018, insomma.
Le nuove date del corso verranno pubblicate solo dal 17 di dicembre ma ti do un’anticipazione:
I colleghi che sono stati quest’anno al corso hanno in mano un buono sconto da 150 EURO per la prossima edizione che potranno regalare a chi vogliono e…
ATTENZIONE ATTENZIONE…
QUESTO SCONTO SARA’ CUMULABILE CON QUALUNQUE ALTRA PROMOZIONE IN CORSO (come ad esempio l’offerta lancio?)
Se ne conosci qualcuno chiamalo, fatti dire com’era il corso e CHIEDIGLI IL BUONO… E’ URGENTE… I BUONI SCADRANNO IL 31 GENNAIO.
Se poi non conosci nessuno c’è un altro modo per avere il buono immediatamente…
Ordinalo adesso e lo riceverai dopo il 20 dicembre?