La signora Lina 4 mesi fa era disperata.
Ho capito con l’esperienza che i vissuti negativi durante le cure odontoitriche possono generare stati di forte depressione.
Stefano ha passato molto tempo in visita con lei perché la sua fiducia nella categoria era azzerata. Ma era senza denti da vari mesi ed era finalmente riuscita a convincersi a farsi visitare.
All’inizio della visita è uscita una delle solite frasi:
“Il dentista mi ha tolto tutti i denti e mi ha messo 4 impianti qualche anno fa poi ho avuto un’infezione, li ho persi tutti insieme e adesso mi hanno detto che non posso più metterli” (che stronzata, figurati se non si possono mettere gli impianti!! Pensava Stefano e io avrei pensato lo stesso!)
Aveva già girato due studi oltre a quello dove aveva fatto il lavoro precedente.
Poi ha aggiunto:
“ho passato un anno di inferno tra dolore e ascessi e il dentista mi diceva che andava tutto bene. Poi è caduto tutto. Adesso ho una dentiera che muove e non riesco più a mangiare…
A questo punto è scoppiata a piangere.
Ci è voluto un bel po’ di lavoro per Stefano.
Mettiti nei panni della paziente. Aveva speso da poco un sacco di soldi dando fiducia al suo dentista, dopo anni di “tutto bene signora” ha cominciato a sviluppare dolorose infezioni e dopo poco si è trovata tutto in mano. Poi per darle il colpo di grazia 3 dentisti le hanno detto che non si poteva fare più nulla…
Immagino che anche la tua capacità di fidarti del prossimo sarebbe molto ridotta, soprattutto se il prossimo (Stefano in questo caso) ti dice che “non ci sono grossi problemi signora, in mandibola 4 impianti per tenere un ponte fisso si possono sempre mettere”.
Non dire protesi fissa, la paziente penserà a una dentiera, non dire neanche Toronto, la paziente non capirà di cosa parli. Ponte fisso è l’espressione migliore se vuoi comunicare efficacemente, meglio ancora sarebbe “nuovi denti fissi”, scegli tu.
Lina ha iniziato quindi a dividersi tra una speranza che tentava di rinascere e la diffidenza che sgomitava.
Ho dovuto impegnarmi un bel po’ anch’io durante la visita pre-chirurgica per convincerla che sarebbe andato tutto bene… (e a tal proposito il fatto che avesse pagato già tutto anticipato ha aiutato un bel po’!) .?
Ovviamente l’intervento è andato alla grande. In poche ore la paziente ha avuto i suoi “nuovi denti fissi” provvisori, dopo un intervento di una quarantina di minuti.
Dopo tre mesi l’ho rivista per le impronte definitive e dopo la prova di ieri tra due settimane andremo in consegna con il definitivo.
Pochissimi appuntamenti e zero dolore per risolvere un caso che a molti era sembrato inaffrontabile… e sai perché?
Non certo perché sono più bravo degli altri, MA PERCHE’ QUESTE SONO COSE FACILI!
Sono trattamenti standardizzati che devono essere fatti a CERVELLO SPENTO seguendo procedure codificate e rigide che non consentono alcun tipo di errore.
Più il cervello è spento, più lavora il “pilota automatico” meno errori verranno commessi, sia in fase di valutazione sia in fase di esecuzione.
Ovviamente il pilota deve essere esperto, aggiornato, preparato ed esercitato ma DEVE seguire i protocolli che sono fatti apposta per evitare gli errori.
Sai cosa significa PROTOCOLLO? Significa CERVELLO SPENTO. (Acceso quando si definisce o modifica il protocollo, spento quando lo si applica).
Stefano, pur non avendo mai fatto un intervento del genere e pur avendo messo il suo ultimo impianto forse sette anni fa, non ha avuto alcun dubbio nel proporre la soluzione alla signora, semplicemente perché sa che “in mandibola l’all-on-4 si può sempre fare”.
Pilota automatico.
Cervello spento.
Problema della signora risolto.
Purtroppo la maggior parte dei formatori (soprattutto nel passato) fa passare i propri concetti per cose estremamente complesse e sofisticate, in questo modo può giustificare il prezzo e la lunghezza dei propri corsi. Il problema è che, arrivato in studio, il povero discente non se la sentirà di applicare quelle tecniche così rischiose e operatore dipendenti e… bam, si tornerà alla cara vecchia routine.
Ma spesso le cose sono estremamente semplici e lo scopo di un formatore deve essere quello di semplificarle ancora e ancora in modo che chi segue un corso possa applicarle immediatamente, ovviamente adattandole alla sua realtà.
E’ per questo che il nostro corso si chiama “LA SEMPLIFICAZIONE nella riabilitazione full-arch su impianti”.
Tutto nella procedura deve essere semplice!
Tutto nella procedura deve essere predicibile!
Tutto nella procedura deve essere insegnabile!
A presto! ?