QUANDO CAMBIANO LE REGOLE DEL GIOCO

Non sono affatto un esperto di pallavolo, non credo di aver mai visto una partita per intero, ma alle medie giocavo nella gloriosa squadra della mia classe che si scontrava in un torneo all’ultimo sangue con le squadre della altre due classi (giuro che ricordo anche una mini-rissa nello spogliatoio).

Beh ricordo bene alcune cose:

  • il punto veniva contato solo se eri stato tu a battere se no guadagnavi solo il diritto alla battuta
  • non potevi ricevere col palleggio
  • non potevi toccare la palla coi piedi
  • potevi battere solo da una certa zona di fondo campo…..

Alle superiori niente pallavolo, poi durante una partita improvvisata all’oratorio qualcuno mi ha detto che erano cambiate un po’ di cose….per lo più la modalità di contare il punteggio…nessun problema: ho capito il nuovo metodo e, senza porre il minimo interesse alla cosa, ho giocato (parola grossa!!!) con le nuove regole.

Oggi, quasi vent’anni dopo, non so perché (forse sotto sotto lo so…) ho ripensato a quella faccenda e ho letto due cose sul web.

Alcune delle modifiche che ho citato sono state introdotte nel 1994 quando io non ero più alle medie a consumare la mia carriera pallavolistica ma la modifica più radicale è stata introdotta nel 1998:

il RALLY POINT SYSTEM.

Con quale scopo?

  • Accorciare le partite
  • renderle più facilmente organizzabili (forse anche in ragione della programmazione televisiva)
  • e renderle più “seguibili” dal pubblico rendendo meno complesso il calcolo del punteggio.

Semplifichiamo:

hanno cambiato le regole per ragioni esclusivamente economiche, avvicinare il pubblico pagante alle partite.

Ora, ti prego, mettiti nei panni del giocatori e degli allenatori puristi…quelli DURI E PURI… che avevano sempre insegnato e giocato così. Sicuramente avrebbero potuto fare una dura opposizione, ribellarsi, riunirsi in associazioni di categoria (magari fondare l’Associazione Nazionale allenatoriDuriepuri Italiani) e bloccare il campionato, rivolgersi al Tar e al Consiglio supremo del CONI…addirittura rifiutarsi di formare una nazionale per le olimpiadi. Invece, veramente strano(!!!), nulla di tutto ciò…nuove regole-nuovo entusiasmo, qualche nostalgico ma nulla di più. Campionato salvo, olimpiadi salve e forse un gioco più alla portata del pubblico e dei dilettanti.

Forza ragazzi, è più facile mettersi le scarpe che coprire il mondo di tappeti! Possiamo farcela anche noi dentisti. Saremo più lenti, per la nostra opulenta pancetta, ma ce la faremo. Coraggio!

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